L’obiettivo delle pensioni minime 2025 desiderato da Forza Italia, soprattutto dall’ex politico e imprenditore italiano era quello di portarle ad almeno 1.000 euro. Oggi purtroppo la realtà che confermerà la prossima Legge di Bilancio è ben diversa.
Ma oltre ad uno misero aumento sull’assegno previdenziale sociale, la Legge di Bilancio del 2025 dovrebbe contenere l’adeguamento a scaglioni e confermare le misure sull’uscita anticipata che scadranno a fine anno (il 31 dicembre 2024).
Pensioni minime 2025 di appena 3€, ma non è tutto
Le pensioni minime nel 2025 saliranno di appena 3 euro. Ma quello che viene omesso sono le conseguenze che dobbiamo aspettarci per gli anni avvenire. Nel 2026 è previsto un ulteriore incremento, ma a quanto dovrebbe ammontare?
Facendo un passo indietro, negli anni l’importo degli assegni è aumentato grazie alla rivalutazione basata sul costo della vita, e non – come molti potrebbero pensare – per qualche manovra del Governo Meloni. Nel 2022 l’assegno delle pensioni minime era di 525,38€, mentre per la forte inflazione che c’è stata quest’anno il minimo era salito a 614,77€.
L’unico intervento del Governo Meloni è stato nell’aumentare di ulteriori 2,7% punti percentuali gli assegni previdenziali che non raggiungevano neanche quest’ultima soglia. Questa rivalutazione resta provvisoria, dato che al momento non ci sono i presupposti per renderla strutturale anche nel 2025.
Dunque tra rivalutazione ordinaria e straordinaria le pensioni minime del 2025 salirebbero a 617,89€, che equivalgono a 3€ in più rispetto all’anno in corso.
Prospettive pensionistiche peggiori nel 2026
Se le pensioni minime nel 2025 prevedono un incremento irrisorio, quel che succederà nel 2026 a seguire sarà ancora peggio. Infatti l’inflazione dovrà scendere al di sotto dell’1% e la rivalutazione straordinaria del Governo Meloni verrà ridotta all’1,3%.
Facendo una simulazione realistica e anche ottimista, e nell’ipotesi che nel 2026 l’inflazione rimanga all’1% e la rivalutazione all’1,3%, l’assegno minimo pensionistico sarà 617,93€ (appena qualche centesimi di euro in più rispetto ai 617,89 euro del 2025).
Ma il peggio deve ancora arrivare, perché se l’inflazione scendesse sotto la soglia dell’1%, non solo non ci sarebbe nessun aumento, ma anzi, ci sarà una riduzione significativa e con un importo ancora più basso rispetto a quanto percepito oggi.