L’ex governatore delle Liguria Giovanni Toti – recentemente tornato libero grazie ad un’assoluzione e un patteggiamento – si è recentemente raccontato sulle pagine di Novella 2000 lasciandosi ad andare ad un racconto intimo e privato che lascia da parte (pur ovviamente citandoli) l’arresto e le accuse per soffermarsi sul suo lato più umano; quello di un uomo finito al centro di una cosa più grande di lui motivata solamente dalla volontà di fare del bene senza pesare sui cittadini mettendo in piedi – rivendica lo stesso Giovanni Toti – “un movimento politico regionale che si finanziava con le sue gambe senza costare nulla” che ha visto improvvisamente trasformato “non solo [in] una colpa politica, ma anche in un reato penale”.
Il giorno in cui i carabinieri sono arrivati alla sua porta – racconta ancora Giovanni Toti – è stato un vero e proprio “incubo“, nonché il momento peggiore della sua intera vita per la consapevolezza che “tutto quanto fatto per 9-10 anni (..) veniva sporcato e meritava di esserlo”; ma fortunatamente nel marasma giudiziario ha potuto contare sulla moglie Siria Magri che dopo un iniziale – e forse ovvio – turbamento, “ha letto le carte [e] si è resa conto del castello montato” trasformandosi immediatamente in “una delle mie più fervide sostenitrici”.
Giovanni Toti: “Senza Berlusconi la mia vita sarebbe diversa e non avrei conosciuto mia moglie Siria Magri”
Ma lasciando quei brutti e difficili momenti alle sue spalle, Giovanni Toti ci tiene a dirsi “un discreto ottimista con un grande spirito di adattamento” che è stato in grado di cogliere – nonostante tutto – le “opportunità” create dal caos: cita – per esempio – la possibilità “di scrivere il libro ‘Confesso: ho governato‘” che si aveva già in programma già da una decina di anni; ma anche l’opportunità di aprire una nuova pagina della sua vita chiudendo – come pensò “fin da quando Berlusconi mi chiese di entrare in politica nel 2014″ – definitivamente la parentesi politica.
Rimanendo sul compianto Cav, Giovanni Toti vuole mettere in chiaro che è stato proprio lui a dargli “tutte le chance della mia vita” facendolo prima entrare “a Mediaset da giovane cronista”, per poi renderlo “direttore di due dei tre telegiornali” fino al debutto “in politica con lui”; al punto che si dice certo che “se non lo avessi incontrato, la mia vita sarebbe stata diversa“, ricordando anche che è proprio grazie alle televisioni di Berlusconi che ha conosciuto la moglie, all’epoca cronista ed oggi “direttore a Mediaset”.
E proprio soffermandosi sulla moglie – in chiusura – Giovanni Toti ci tiene a descriverla come “il mio principale consigliere” oltre che “la persona che riesce a calmare i miei aspetti peggiori e ad esaltare i miei aspetti migliori“; chiudendo infine con una citazione ai momenti più bella sua vita, partendo dall’assunzione “a Mediaset”, passando per il momento in cui divenne direttore ed arrivando fino allo spettacolare volo delle “Frecce tricolore sopra il Ponte Morandi ricostruito in brevissimo tempo”.