Può non fare una buona impressione, ma questa volta lo posso dire: avevo ragione. Basta rileggere il mio articolo pubblicato l’8 settembre: “secondo alcuni opinionisti occidentali l’attacco alla Russia, alla periferia della Russia, è stato un grande colpo di genio. Personalmente io, e anche altri, soprattutto in Ucraina, non siamo molto d’accordo. Temo che presto Putin, con l’enorme potenziale militare che possiede, potrà spazzare via le forze degli invasori contrattaccanti. Così l’Ucraina perderebbe le truppe migliori e le nuove armi appena arrivate, lasciando alla Russia la possibilità di vincere più facilmente la guerra nel Donbass”.
La contro-invasione della Russia è stato un grave errore militare e politico. Giustificato da sostenitori entusiasti, come Macron, che forse già sognava di vendicare Napoleone.
Orami deve essere chiaro. Questa guerra non avrà vincitori, ma solo perdenti. E ora si tratta per tutti di cercare di subire il meno possibile. Si è già persa quasi una generazione di giovani tra morti, feriti e fuggiti lontano dalla Patria per non essere coinvolti nel conflitto. Si sono perse migliaia di vecchi, donne e bambini. Si sono perse risorse incalcolabili. E soprattutto si sta perdendo la speranza che questo mondo possa cambiare in meglio. Anzi, dal conflitto sembra nascere ogni giorno un conflitto ancora peggiore.
Ora è venuto il momento delle scelte coraggiose, anche di quelle che sembrano impossibili.
L’Ucraina sta pagando l’errore descritto sopra, coperto dalla sbandierata possibilità di una vittoria sul piano militare che oramai sembra impossibile. E pensate se tra un po’ alle elezioni USA vincesse Trump… o forse anche se vincesse la Harris.
Per quanto riguarda le questioni territoriali, se non si vuole perdere completamente e definitivamente Luhansk e il Donbass non si può non accettare per il momento una soluzione diversa da quella che diventino zone smilitarizzate, una specie di protettorato garantito da potenze straniere più autorevoli dell’ONU.
Quanto alla questione dell’ingresso dell’Ucraina nella NATO, formalmente la causa maggiore dell’invasione russa, perché non pensare a quello che sembra impossibile? Cioè, che l’Ucraina entri simultaneamente nella NATO e nel CSTO. Se leggete e studiate, come ho fatto io, lo statuto delle due alleanze difensive, nulla impedisce che un Paese aderente possa chiedere di far parte anche di un’altra alleanza, purché sia difensiva. Così l’Ucraina, come membro della NATO, sarebbe tutelata dall’Alleanza atlantica e come membro della CSTO darebbe alla Russia e agli altri alleati la garanzia di non essere attaccati dalla NATO.
Se la proposta poi fosse fatta da due Paesi, diciamo il Kazakhstan e l’Italia, che nella guerra hanno tenuto un atteggiamento di dialogo con le parti, perché non dovrebbe essere accettata? Tanto più che in Italia governo e opposizione che ogni giorno litigano su tutto, su questo punto potrebbero essere d’accordo per il bene della pace e il prestigio della nazione.
Mattarella potrebbe dare una mano. Sarebbe la degna conclusione del suo mandato.
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