A DUE GIORNI DALLE ELEZIONI USA 2024 INFIAMMA LA POLEMICA SUI BROGLI: LA DENUNCIA DI TRUMP IN PENNSYLVANIA…
La speranza di tutti è che non si arrivi a scenari in stile 2000 Bush vs Gore, o nel più recente 2020-2021 con l’assalto a Capitol Hill: l’ombra di brogli sulle Elezioni Usa 2024, a 48 ore dal voto, non sembra però allontanare scenari “apocalittici” post-voto tra dati incerti, divari minimi e ricorso ai riconsegni che renderebbero la tensione sociale alle stelle in un’America già profondamente spaccata in due. Dalla Georgia alla Pennsylvania però, due dei 7 Swing States decisivi, i dati emersi in queste settimane sul voto anticipato (utilizzato da 75milioni di americani, 40 circa “in presenza” e 35 per posta) hanno fatto scattare la denuncia dei Repubblicani per alcune situazioni considerate molto a rischio brogli per queste Elezioni Presidenziali Usa 2024.
Le contee di York e Lancaster (ma alcuni dati anche a Cambria e Monroe) registrano diversi sospetti su un presunto schema di forte elettorale che ha portato a moduli di registrazione degli elettori locali in prossimità se non oltre la scadenza: come a dire, un “boost” di nuovi elettori registrati che in maniera sospetta sarebbero stati aggiunti all’ultimo, senza così riuscire a verificare al meglio la veridicità o meno degli stessi. Secondo quanto sostiene il procuratore distrettuale della contea di Monroe in Pennsylvania, Mike Mancuso, i moduli di voti sarebbero stati “separati” e in diversi esempi riscontrati «il richiedente nominato è in realtà deceduto». L’accusa è rivolta contro il gruppo di consulenza FieldCorps – sede in Arizona, altro Stato in “bilico” – che gestisce i voti anticipati nelle contee di Pennsylvania e altri Stati americani: dati certi e prove confermate sono in corso di verifica da parte della magistratura Usa, ma secondo un’altra procuratrice – Heather Adams, contea di Lancaster – vi sono numerose «potenziali fraudolente domande di registrazione degli elettori». Molte domande, denunciano Repubblicani e giudici vicini al GOP, sembrano avere una grafia uguale, compilate in sole 24 ore con firme ritenute «sconosciute» e poi «alcune erano di elettori precedentemente registrati e le firme in archivio non corrispondevano alle firme sulla domanda», denuncia ancora la procuratrice.
… E IL CASO A FULTON IN GEORGIA: LO STOP DEL GIUDICE SULLA POSSIBILE FRODE, COSA SUCCEDE SULLE SCHEDE ELEZIONI USA 2024
Schede con registrazioni falsificate, informazioni personali degli elettori inventati, numeri di previdenza che non corrispondono e un flusso anomalo di voti concentrati a ridosso della scadenza per registrarsi: le ipotesi di brogli sulle Elezioni Usa 2024 in Pennsylvania hanno fatto gridare allo scandalo il candidato Presidente Donald Trump che invita a denunciare «le frodi alle autorità. Le forze dell’ordine devono agire». Mentre però i sospetti si addensano in Pennsylvania – senza però che vi siano anche verifiche effettive finora, va ribadito – caos sui brogli arrivano anche dalla contea di Fulton, la più popolosa della Georgia e quella su cui Kamala Harris con i Democratici fanno maggior affidamento per bacino elettorale verso la conquista dello Stato “swing”.
Anche qui i Repubblicani avevano denunciato potenziali brogli e frodi sulle schede elettorali restituite a mano (invece che per posta come erano arrivate, ndr) nei seggi allestiti per l’early voting di queste settimane: una causa a Fulton è stata intentata dal gruppo locale del GOP citando una legge della Georgia che di fatto impedisce che le urne per le schede elettorali siano aperte dopo la fine del voto anticipato (concluso venerdì scorso, ndr). Ci ha pensato però un giudice della contea a stoppare la denuncia di Trump che richiedeva lo stop della consegna a mano delle schede nelle contee di Fluton e anche in quelle vicine di Chatham, Athens-Clarke, Cobb e DeKalb.
«Ritengo che non costituisca una violazione di quelle due sezioni del codice il fatto che un elettore restituisca a mano le proprie schede elettorali per corrispondenza» ha risposto nella sua sentenza lampo il giudice della Corte superiore della contea di Fulton, Kevin Farmer. Già nel 2020 la medesima conte qui in Georgia aveva visto l’accusa di Trump per potenziali brogli, sfociati poi nei giorni caldissimi pre-Capitol Hill e ora, 4 anni dopo, la scena si ripete. Unendo però i casi dei 2 Swing States emerge un problema – al netto della veridicità o meno dei “brogli” – sul sistema molto complesso e composito di voto che permane per le Elezioni Presidenziali Usa. L’incrocio tra voto ai seggi prima del 5 novembre, votazione normale e voto per posta aumenta polemiche e allarga i cordoni di chi ritiene sempre più una “guerra civile” la spaccatura esistente nell’elettorato americano verso le urne.