13enne gettata dal balcone a Piacenza: cosa hanno fatto gli assistenti sociali?
La 13enne gettata dal balcone a Piacenza gettata dal balcone dall’ex fidanzatino, avrebbe potuto essere salvata? Gli assistenti sociali, come stabilito nel 2017, avrebbero dovuto “vigilare e monitorare continuamente sul nucleo”, predisponendo a favore della madre “un supporto alla genitorialità, al fine di consentire il recupero della propria piena capacità genitoriale”. Dopo la separazione dei genitori, dunque, gli assistenti sociali avrebbero dovuto vigilare sulla famiglia. Inoltre la mamma della piccola aveva segnalato nuovamente la situazione che c’era, poiché il ragazzino, ex fidanzatino di Aurora, la minacciava e non voleva che lei lo lasciasse.
L’avvocato della mamma della 13enne, ospite di “Storie Italiane”, dice: “Io capisco tutte le difficoltà organizzative. Lavoro abitualmente con i servizi sociali del territorio piacentino e non solo. So che sono sottoposti a delle pressioni perché oggi il numero di minori in famiglie disfunzionali, è molto alto. Gli assistenti sociali non si sono mossi, né quelli che avevano in carico Aurora, né quelli che avevano in carico il ragazzino. Se fossero stati fatti dei progetti educativi per questo quindicenne, oggi probabilmente non sarebbe in un carcere minorile con un’imputazione pesante come quella che si ritrova oggi. Probabilmente hanno ritenuto che il suo fosse un comportamento un po’ da bullo, che non si trasformasse poi in quello che ha avuto il 25 ottobre”.
13enne gettata dal balcone a Piacenza: “Il sistema ha carenze”
Barbara Rosina, presidente dell’Ordine degli assistenti sociali, replica a “Storie Italiane” all’avvocato della famiglia della 13enne gettata dal balcone a Piacenza: “L’avvocato difende la sua cliente e lo apprezzo. Io sono qui oggi per segnalare le carenze che il nostro sistema ha, per far sì che tutti si sentano responsabili perché non abbiamo finanziamenti che consentono di educare i giovani. Io voglio parlare del sistema del nostro Paese e dei rischi che stiamo correndo. Non posso parlare del caso specifico perché la Legge non me lo permette”.