La condanna a 24 anni e due mesi per Marco Eletti è stata annullata, perché il processo di appello è da rifare. Lo ha deciso la Cassazione, che ha accolto il ricorso della difesa dell’ex concorrente dell’Eredità, il quale nel febbraio di tre anni fa ammazzò il padre Paolo a martellate e tentò di uccidere la madre nella loro abitazione a San Martino in Rio.
Il reggino confessò il delitto per il quale è stato giudicato colpevole sia in primo grado sia in appello dal tribunale di Reggio Emilia per omicidio premeditato e tentato omicidio, ma i suoi legali hanno contestato la premeditazione, spiegando che Marco Eletti aveva programmato l’aggressione ai danni della madre, non l’omicidio del padre. La Cassazione ha, quindi, annullato l’ultima sentenza e rinviato alla Corte d’Appello, che quindi è chiamata a istruire un nuovo processo di secondo grado per valutare se l’aggravante della premeditazione è valida o meno.
MARCO ELETTI, LA TRAGEDIA FAMILIARE
Di conseguenza, il caso del 24 febbraio 2021 tornerà d’attualità. Quel giorno Marco Eletti si presentò a casa con dei dolci preparati dalla fidanzata che aveva riempito di tranquillanti a insaputa della donna. La madre li assaggiò e perse conoscenza, il padre no, quindi l’allora 32enne lo uccise colpendolo a martellate. Per quanto riguarda la madre, le fece dei tagli sul corpo, ricoprendosi di sangue, per poi allertare i soccorsi. La messinscena durò poco, infatti poi ha confessato in aula.
In merito al movente, pare che abbia pesato il fatto che avesse scoperto che il padre aveva una vita segreta e un’identità sessuale diversa, ma c’erano anche questioni familiari che si intrecciavano a quelle economiche, perché Marco Eletti voleva vendere la casa, al contrario del padre. Inoltre, aveva pure scoperto con un esame del Dna di non essere il figlio naturale dell’uomo, circostanza grazie alla quale peraltro i suoi legali hanno fatto cadere l’aggravante del legame parentale. Invece, è sulla premeditazione che bisogna rifare il processo d’appello.