Con la transizione energetica che entra sempre più nel vivo tra l’Europa e il resto del mondo, la società leader nel comfort domestico Vaillant ha deciso di tirare le somme sulla direzione intrapresa dal nostro paese raccogliendo in quel di Milano – alla presenza dell’Amministratore delegato della delegazione italiana dell’azienda tedesca, Gherardo Magri – i presidenti di Assotermina e Assoclima Giuseppe Lorubio e Maurizio Marchesini per una proficua discussione normativo-legislativa: l’obiettivo di Vaillant era proprio quello di lanciare un chiaro e preciso messaggio ai decisori politici per favorire l’elaborazione di politiche che tengano maggiormente conto delle esigenze del mercato e dei cittadini.
Il punto di partenza della discussione tra i top esponenti di Vaillant, Assotermica e Assoclima è stato fissato non a caso sull’attuale contesto che vede – da un lato – un intensificarsi degli sforzi europei per completare il Green Deal e il Clean Industrial Deal e – dall’altro – una manovra finanziaria per il 2025 sembra andare in contraddizione; per poi arrivare a una vera e propria call to action rivolta a tutti i player del settore del comfort domestico affinché si faccia rete per rendere possibile la transizione senza intaccare la leadership italiana e senza imporre oneri eccessivamente alti ai cittadini.
L’appello di Vaillant, Assotermina e Assoclima: “L’Italia non può restare indietro con il Green Deal”
“Oggi – ha commentato in quel di Milano durante l’evento Vaillant Giuseppe Lorubio – rappresentiamo un’industria seconda a nessuno in Europa e nel mondo“; con l’obiettivo di chiedere “al decisore politico [di] cavalcare la transizione energetica” elaborando piani strategici che siano meno “mirabolanti” e più stabili: l’ipotesi migliore – tenendo per esempio conto della “direttiva Case Green“; che vuole eliminare gli “incentivi all’installazione di nuove caldaie [a] combustibili fossili” ignorando che in Italia è “l’unica tecnologia in grado di soddisfare i requisiti di risparmio energetico” europei – è quella di “sostenere e incentivare un approccio multitecnologico e multienergetico“.
Dal conto suo – invece – Maurizio Marchesini è andato in una direzione diversa, chiedendo durante l’evento di Vaillant ai legislatori di “ridurre ancor di più i costi di gestione delle pompe di calore elettriche“, ponendo soprattutto attenzione “al divario tra il prezzo del gas e dell’energia elettrica, soprattutto da fonti rinnovabili“, oltre a investire su di una “elettrificazione” che sarà un tassello fondamentale per “ridurre il rischio di dipendenza tecnologica da altre aree del mondo“.
Infine, l’AD di Vaillant Gherardo Magri ha posto l’accento sullo “snellimento della burocrazia” e sulla necessità di maggiori garanzie “di stabilità” per il mercato interno, frenando “l’avvento dei competitor extraeuropei” sempre più diffusi: “Fondamentale – continua – sarà preservare il ruolo cruciale del nostro settore e garantire ai cittadini eque opportunità di accesso alle tecnologie più efficienti con costi sostenibili, contrastando il fenomeno della cosiddetta povertà energetica. Per quanto concerne noi, Vaillant è pronta a proseguire su questa strada e a continuare a sviluppare soluzioni sempre più performanti e sostenibili come le pompe di calore e le caldaie di ultima generazione“.