Usa, la tentazione delle scorciatoie

Il risultato delle elezioni Usa 2024 è una sfida. Per entrambi, democratici e repubblicani, per chi ha vinto e chi ha perso. Una sfida diversa per ognuno

MINNEAPOLIS – La sintesi del voto? I democratici hanno avuto quel che si meritavano, i repubblicani molto più di quel che si meritassero. Donald Trump ha vinto, ma Kamala Harris ha “straperso”. Il Grand Old Party afferra quasi tutto quello che c’era in palio, e si prepara a gestire il suo potere politico tra Presidenza, maggioranza in Senato e (probabile) maggioranza alla Camera. Almeno per i prossimi due anni sarà così.



The American people manda a dire al partito democratico, e a quella intellighenzia libertaria di sinistra che lo guida, che non si riconosce in una élite senza ideali, senza idee, senza l’ombra di passione umana. Non bastano aborto, politiche di gender ed una maggiore “intrusione” dello Stato nella questioni della vita quotidiana a conquistare il voto. Non bastano perché non sono queste le cose che the American people vuole.



L’esito delle elezioni ci dice ad alta voce che per quanto squinternato possa essere lo schieramento repubblicano, per quanto confuso nel suo conservatorismo e per quanto pericolosa possa essere la mina vagante Trump, è lì che c’è un qualche spazio per quelle istanze/speranze di libertà, dignità e prosperità promesse dall’American dream. Ce lo dice the American people con il voto del 5 novembre 2024, il voto di bianchi, neri, ispanici, uomini e donne, il voto di coloro che per tutta la campagna elettorale si sono dichiarati “incerti” e che “avrebbero dovuto” far vincere la Harris. Oggi come oggi l’American dream certamente abita più lì che non nel palazzo di cristallo dei democratici, un palazzo senza porte per entrare, senza finestre per guardare, senza ponti per raggiungere. Un palazzo dove risiedono solo persone colte ed intelligenti che si fanno compagnia con le stars dello show business. E tutti gli altri? Fuori a guardare?



Se per i repubblicani c’è una vittoria da comprendere ed un’enorme responsabilità verso chi li ha votati, per i democratici, suonati come un pugile al tappeto, c’è da riscoprire la propria storia ed il proprio compito e tentare di ricostruire un rapporto che si è fatto evanescente con la vita vera ed i suoi protagonisti fatti di carne e sangue.

La tentazione delle scorciatoie è dietro l’angolo per entrambi: per il GOP l’ingordigia del potere e la presunzione di poter dominare piuttosto che accettare la fatica di un lavoro per il dialogo; per i Democrats illudersi di poter evitare la riflessione sulla propria consistenza scaricando il fallimento di oggi sulle spalle di Biden e di quattro fiacchi anni di presidenza.

Ognuno al suo lavoro. God Bless America!

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