Il suo nome è sempre associato al duo Paola & Chiara, ma la carriera di Chiara Iezzi è altisonante anche per meriti personali. Ospite oggi a La Volta Buona, la cantante – ma anche attrice e scrittrice – è partita proprio dal mix di talenti che la contraddistingue e che negli anni l’ha portata a passare dai palcoscenici più importanti d’Italia alle sale cinematografiche. “In realtà recitare mi è sempre piaciuto fin da ragazzina, poi quando ho iniziato con la musica insieme a mia sorella Paola, compresa l’avventura con gli 883, avevo fatto anche diversi provini ma era già arrivato il successo con la musica. Avevo quindi deciso di mettere in stand by quella passione, finchè poi non ho ripreso…”.
Arriva poi il momento di menzionare la volta buona di Chiara Iezzi, così come per sua sorella Paola Iezzi. Insieme, agli esordi, entrano infatti nella band degli 883: “Cecchetto ci nota in un locale a Milano e ci propone di cantare per un pò con gli 883, come se fossimo un gruppo di amici; noi eravamo felicissime, è stata davvero una grande occasione per passare dai locali e sale prova ai grandi stadi e palasport”. Poi l’aneddoto sull’addio per concentrarsi nel progetto Paola & Chiara: “Come diciamo a Max che volevamo fare le soliste? Non avevamo il suo numero e non sapevamo come comunicargli la decisione, quindi gli mandammo un fax; chiaramente una cosa carina, con anche un disegno, anche perchè non volevamo essere irriconoscenti. ‘Speriamo che tu possa capirci, firmato: il bimbe’”. Proprio sul soprannome ‘il bimbe’, Chiara Iezzi ha spiegato: “Lui ci vedeva come un’entità unica; lì si sono create le basi per il nostro progetto. Lui non ha risposto al fax, non sappiamo se gli sia mai arrivato”.
Chiara Iezzi e i motivi della separazione professionale dalla sorella Paola: “Dopo 17 anni di collaborazione…”
Chiara Iezzi torna poi a raccontare degli esordi con particolare riferimento alla difficoltà nel gestire la fama e notorietà travolgenti dopo la vittoria al Festival di Sanremo: “La fama all’inizio destabilizza ma non l’avevamo presa poi così male, abbiamo presto capito che era complesso gestire anche l’esposizione personale. Il lato pubblico crea un’immagine da cui ci si aspetta determinate cose…”. La cantante è poi tornata sulla temporanea rottura con la sorella Paola Iezzi: “In realtà non era una separazione familiare anche se molti pensavano che da un litigio fossimo arrivati alla separazione. In realtà abbiamo collaborato per 17 anni e il nostro genere ad un certo punto non funzionava più, il mercato della musica era cambiato”. Chiara Iezzi – sempre a La Volta Buona – ha spiegato: “In quel momento sapevo che prenderci una pausa era la cosa giusta”.