Nel mondo dello spettacolo sono in pochi e in poche a vantare una carriera luminosa negli ambiti più disparati; Patrizia Pellegrino è un esempio di trasformismo, di capacità di sperimentare ma sempre con risultati brillanti. Dalla recitazione, al ruolo da showgirl, così come conduttrice e anche cantante; ma come spesso capita, dietro al successo ci sono tante sfide di vita, tante esperienze difficili che dimostrano anche la grande forza. Patrizia Pellegrino ha forse vissuto quello che può essere considerato tra i dolori più grandi, ovvero la perdita di un fratello, Aldo.
Com’è morto Aldo, il fratello di Patrizia Pellegrino? Chi apprezza e ama la conduttrice, ha sicuramente cercato informazioni in riferimento a questo dolore straziante che ha dovuto vivere. In un’intervista del passato rilasciata a Verissimo aveva spiegato: “Aldo era una persona buona, un dj famosissimo a Napoli, tutte le mamme volevano far andare i propri figli nelle discoteche dove c’era lui perchè sapevano che era un bravo ragazzo”. Purtroppo, lo spettro della tossicodipendenza ha strappato alla vita Aldo, il fratello di Patrizia Pellegrino.
Aldo, la morte del fratello di Patrizia Pellegrino a causa della tossicodipendenza: “Sembra assurdo, ma…”
“Qualcuno l’ha corrotto, ha iniziato a bucarsi… Nel giro di qualche anno l’abbiamo portato in vari istituti; usciva che stava bene ma poi riprendeva. E’ stato un tormento lungo e molto doloroso”. Questo il racconto di Patrizia Pellegrino, volto a mettere in evidenza come non sia stata una scelta diretta di suo fratello Aldo quella di cadere nel tunnel della droga, bensì indotta da conoscenze sbagliate.
Difficile immaginare il dolore provato da Patrizia Pellegrino per la morte del fratello Aldo; con i genitori ha fatto di tutto affinchè quell’incubo potesse essere spazzato via, ma purtroppo il peso della dipendenza dalle droghe e il destino hanno avuto la meglio. “Aldo è arrivato anche a rubarci in casa, è andato in prigione” – ha raccontato la conduttrice – “Sembra assurdo ma è stata quasi una benedizione quando se n’è andato”.