E’ morto Gianfranco, papà del grande Gianluca Vialli. Aveva 95 anni e a darne notizia sono stati in queste ore i principali organi di informazione online fra cui il sito del Corriere della Sera. Il papà di Gianluca Vialli è deceduto nella sua Cremona nella giornata di ieri, scomparso di vecchiaia, ed era molto conosciuto in città, sia per essere stato appunto il papà di un campionissimo del mondo del pallone, sia per il suo trascorso da imprenditore, avendo costruito a lungo prefabbricati con la sua azienda, CasaItalia.
Cinque i figli, fra cui Nino, che lo ha raccontato, parlando proprio con il quotidiano di via Solferino. Gianfranco Vialli viene descritto come una persona dalla vita lunga e proficua, un imprenditore che si è fatto da solo, iniziando a lavorare all’età di 22-23 anni. CasaItalia, l’azienda da lui fondata, era all’inizio una piccola realtà che si è poi ingrandita sempre di più, superando anche le varie crisi che si sono succedute nel corso degli anni, compresa quella del biennio 2007-2008, il periodo nero della Borsa e del settore delle costruzioni.
GIANLUCA VIALLI, MORTO PAPÀ GIANFRANCO: “FU COMPAGNO DI BONIPERTI…”
Curioso come durante la sua vita studentesca Gianfranco, papà di Gianluca Vialli, incontrò Giampiero Boniperti, precisamente al collegio di Domodossola. Molto probabilmente all’epoca Boniperti era già nelle giovanili delle Juventus e il padre del bomber di Sampdoria e della Vecchia Signora era proprio un grande tifoso bianconero.
E’ stato Gianfranco in persona a spingere Gianluca a intraprendere la carriera da calciatore; fu infatti lui a portare il figlio alla Sampdoria, parlando per la prima volta con l’allora presidente Paolo Mantovani: “Sia il papà che Luca dissero subito di sì”, racconta oggi Nino, visto che ad entrambi era piaciuta molto la figura proprio di Mantovani. E così che a soli 19 anni Gianluca Vialli si ritrovò con addosso la prestigiosa casacca blucerchiata, e il padre, nel contempo, ha iniziato a seguire il figlio in giro per i vari campi italiani.
GIANLUCA VIALLI, MORTO PAPÀ GIANFRANCO: “QUANDO SI TRASFERÌ ALLA JUVENTUS…”
Poi c’è stato il trasferimento a Torino, nel 1992, e a quel punto “diventò un po’ difficoltoso seguirlo”, in ogni caso Gianfranco Vialli ha guardato il calcio fino a che Luca è divenuto allenatore. Nel frattempo l’azienda di famiglia, dove lavorano proprio Nino, ma anche Marco e Maffo, altri fratelli del compianto Gianluca Vialli. Nino all’inizio era dubbioso “avrei voluto diventare un militare”, ma il padre l’ha convinto ad entrare in azienda “ed ho fatto un lavoro che mi piaceva”.
Il padre per Nino è stato “tutt’altro che severo”, anche se i due discutevano spesso e volentieri. Gianfranco Vialli ha vissuto insieme per 70 anni con la moglie “che deve ancora rendersene conto”, ammette Nino, ricordando che i due si erano sposati nel 1954 ed erano un po’ come “Sandra Mondaini e Raimondo Vianello”. I due sentivano la mancanza di l’un l’altro, ammette ancora Nino Vialli, quando si allontanavano, e proprio per questo “ha chiesto di essere sepolto vicino alla mamma”. L‘ultimo anno è stato dura, dopo la morte di Gianluca: “Ha smesso di uscire, si è ritirato in casa, divenendo solo casa e famiglia”. Domani i funerali.