Continua a far discutere il caso della 13enne di Piacenza morta dopo un volo dal terrazzino di casa, molto probabilmente gettata nel vuoto dal suo fidanzato di 15 anni. L’avvocato della famiglia della 13enne è stata intervistata stamane da Storie Italiane: “Era una morte annunciata, in questi giorni tanti sono stati tanti i ragazzini che mi hanno raccontato tutti la stessa identica cosa: quando abbiamo saputo che era morto questa ragazzina, nessuno di noi ha avuto dubbi che l’autore del reato fosse lui, eravamo tutti sicuri che non si fosse suicidata”.
“Poi ciascuno ha raccontato aneddoti, e quindi ancora di più oggi si può dire che se fossero intervenuti e avessero fatto tutti gli approfondimenti che il caso richiedeva forse oggi non saremmo qui ad organizzare una fiaccolata per la serata”. Ricordiamo che fino a prova contraria il 15enne resta presunto colpevole o innocente, e che ci sono indagini in corso. Decisamente agghiacciante la testimonianza di una vicina di casa della 13enne di Piacenza, che descrive il fidanzato 15enne come una ragazzino decisamente problematica.
13ENNE MORTA DI PIACENZA, LA VICINA E IL RACCONTO AGGHIACCIANTE
La donna parla infatti una “tragedia annunciata”, descrivendo lo stesso 15enne come “un delinquente assodato, lo è sempre stato”. Secondo la donna “una ragazzina come lei non poteva stare con un ragazzo così, era una bambina, pesava 30 chilogrammi, sono scioccata, si comportava malissimo”.
Quindi ha raccontato alcuni episodi, come ad esempio un furgoncino di una squadra di calcio incendiato, ma anche la minaccia con un cacciavite alla pancia di una prof incinta: Chi è Tony Cicco della Formula 3/ "Mio padre era direttore di banda, mio fratello Ciro un bimbo prodigio"
E ancora: “Se nei nostri paesi mancano assistenti sociali, consultori e luoghi di prevenzione, le comunità, i vicini di casa la scuola non possono avere la conoscenza per capire come intervenire queste cose, non ci sono i luoghi per segnalare queste cose. Non ci sono responsabili e colpe, dico solo che le uniche sentinelle sul territorio non possono essere solo gli assistenti sociali, abbiamo bisogno di luoghi dove qualcuno gli spieghi cosa fare”.
13ENNE MORTA DI PIACENZA, ELEONORA DANIELE: “PERCHÈ NON PARTE LA DENUNCIA D’UFFICIO?”
Secondo Eleonora Daniele: “La denuncia doveva partire d’ufficio, c’era già stato un episodio di violenza che se non fosse stato sottovalutato oggi quella ragazza sarebbe ancora in vita. Perchè non è successo niente dopo il caso della professoressa? Perchè non è stato attivato il codice rosso? Basta tenerlo a casa un ragazzo?”. La dottoressa Rosina risponde: “Io capisco ma non può passare la questione che noi assistenti sociali abbiamo i poteri magici, noi non possiamo intervenire in prima battuta se non dopo denuncia, non possiamo intervenire in prima battuta”.
L’avvocato della 13enne di Piacenza precisa: “La mamma aveva parlato con la scuola, esprimendo le proprie preoccupazioni, la scuola era informata”, ma evidentemente mancava la vera e propria denuncia. Chi deve intervenire quindi in queste situazioni? “Ci sono dei protocolli”, fanno sapere dallo studio di Storie Italiane.
13ENNE MORTA A PIACENZA, LA SORELLA: “TUTTO PREMEDITATO”
In chiusura le parole di Viktoria la sorella della 13enne di Piacenza: “Io sono molto arrabbiata, perchè il 15enne riceverà una pena minore visto che è minorenne e non l’ergastolo. Poi appena è successo è andato in giro a mangiare e a bere, io non avrei mai potuto fare una cosa del genere. Quando è successo il fatto non ha parlato con mia mamma, che io sappia no. Ho fiducia ancora nell’amore ma nell’uomo vacilla abbastanza”.
E ancora: “Tutti avevamo paura di lui, le sue coetanee avevano paura di lui e quando lei si lamentava non davano voce a questa cosa. Nessuno pensava che lui potesse fare una cosa del genere. Per me è stato tutto premeditato – aggiunge – lei lo aveva cercato di allontanare a settembre ed è stato proprio questo che non accettava. Gli strumenti lei li aveva ma non si sono abilitati nella maniera corretta per poterla aiutare davvero, è stato detto da tutti. Lei è stata uccisa, non si è buttata giù, non era depressa, aveva molta voglia di vivere, lui invece ha chiamato il 118 dicendo che si era suicidata, un attore. Se veramente è successa una cosa del genere la fermavi e la prendevi”.