Si torna a parlare dell’omicidio di Pierina Paganelli a Storie Italiane e in particolare del famoso video della Cam 3 della farmacia che riprenderebbe Louis Dassilva secondo l’accusa, ma non secondo la difesa, tenendo conto che un condomino si sarebbe appunto identificato nello stesso filmato. Ora si attende l’incidente probatorio a cui parteciperà l’arrestato nonché altri figuranti, e che darà il verdetto definitivo in merito al filmato che viene considerato una delle principali prove contro il 34enne senegalese.
In studio c’era Davide Barzan, consulente di Manuela e Loris Bianchi: “Ci sarà questa prova ma non si tratta del condomino, sarà importante per valutare la valenza scientifica della Cam 3, il condomino parlando con gli inquirenti dice di non riconoscersi in quel video”, anche se con i giornalisti avrebbe detto di identificarsi proprio in quell’uomo. Secondo Barzan: “Chi passa sotto quella camera non indossa un copricapo e quel signore ha detto che non lo indossa mai”. “E’ veramente molto strano che possano essere successi due casi così gravi nella stessa famiglia”, aggiunge invece Manuela Bianchi, nuora di Pierina Paganelli, intervistata in esclusiva a Storie Italiane, riferendosi all’omicidio ma anche all’incidente del marito Giuliano.
PIERINA PAGANELLI, MANUELA BIANCHI: “SULL’INCIDENTE DI MIO MARITO…”
“Io volevo delle risposte perché non mi bastavano quelle della polizia quindi ho voluto prendere degli avvocati per capire cosa fosse accaduto a mio marito. La polizia inizialmente parlava di una caduta in solitaria o di un malore, e questo a me non mi andava giù”.
“Mi ricordo un giorno, poco dopo che era successo l’incidente, che mi era venuto un dubbio, che potesse essere stato pestato da qualcuno: è possibile un pestaggio? Ma senza pensare ad una persona particolare o pensando ad un motivo, ma il motivo non c’era. Poteva essere comunque una opzione”.
PIERINA PAGANELLI, MANUELA BIANCHI: “MAI AVREI IMMAGINATO LOUIS…”
Manuela Bianchi ha aggiunto: “Cosa penso dell’immagine della Cam 3? La prima volta che ho visto questo video, ero in questura, me l’ha fatto vedere il dottor Paci e non ho riconosciuto Louis in questo video, non ne ho la più pallida idea, quindi non mi sono fatto un pensiero”. E ancora: “Non avrei mai pensato ad una situazione che c’è oggi, ovvero Louis in carcere. Le indagini che sono ancora in corso… io spero ancora che trovino chi ha veramente fatto questa cosa tremenda a mia suocera in modo da dare giustizia a lei e alla sua famiglia. Penso che ci sia ancora da scrivere qualche verità. Faccio fatica a spiegartelo ma è semplicemente una sensazione che debba venire fuori altro o che la verità debba venire fuori”.
“Non ho mai creduto che Louis avesse fatto questa cosa e che lui l’avesse fatta per me. La cosa che mi fa più male è essere creduta colpevole in qualche modo da mio marito e la sua famiglia, credere ad esempio che potessi odiare mia suocera o che potessi addirittura arrivare a fare o a far fare a qualcuno quello che è successo a lei non ha giustificazioni, credo all’innocenza di Louis? Non voglio rispondere a questa domanda”.
PIERINA PAGANELLI E LA TESTIMONIANZA DELLA VICINA DI CASA DELLA VITTIMA
Storie Italiane si è soffermato anche sulla testimonianza di una vicina di casa che nel momento in cui l’omicida sta tornando dal garage, che però non vede nessuno: “La signora, condomina di via del Ciclamino del primo piano era stata con Pierina Paganelli all’adunanza e non ha nemmeno riconosciuto il cadavere della donna. Lei si colloca alle 22:18 davanti all’ascensore e preme il pulsantino per cinque minuti ma come è possibile che non si sia accorta di Louis Dassilva? Oppure, come è possibile che non abbia sentito le urla di una povera donna che viene uccisa? Questa signora dice che aveva ansia e ha avuto paura di salire le scale, bisogna approfondire questo aspetto, perché questa donna provava queste sensazioni?”.
Ad un certo punto Barzan esplode: “Dopo un anno ci ritroviamo con una prova scientifica non utilizzabile per la muffa ed è vergognoso, avevamo la prova scientifica che adesso per colpa di qualcuno e parlo degli investigatori, è inutilizzabile, si rischia che questo caso rimanga un cold case, irrisolto”.