Da settembre a questa parte il comando Nas dei Carabinieri è stato impegnato in una prima tornata di controlli all’interno delle mense scolastiche nel corso dei quali sono stata accertate più di 200 violazioni di vario tipo a carico di quasi un istituto scolastico su quattro: un lungo percorso che per ora ha portato gli agenti dell’Arma a controllare più di 700 mense che servivano altrettanti istituti – tra elementari, medie, superiori ed università, sia pubbliche che private -, ma nei prossimi mesi le operazioni continueranno fino a che non saranno state controllate tutte le mense scolastiche italiane.
A livello generale – dicevamo già prima – delle oltre 700 mense controllate dai Nas, ne sono risultate irregolari circa 170 con 225 violazioni complessive che si sono tradotte con multe per più di 130mila euro totali, il sequestro di 350 kg di alimenti per un valore stimato di oltre 5 milioni di euro e denunce nei confronti di cinque differenti gestori delle sale mensa: le violazioni più comuni sono quelle che riguardano la conservazione e la qualità del cibo – tra umidità, muffe, presenza di insetti e feci di roditore -; ma non ne sono mancate alcune neppure dal punto di vista autorizzativo, come la scorretta etichettatura degli alimenti, l’assenza degli allergeni e la mancata tracciabilità della filiera produttiva.
Dopo i controlli dei Nas chiuse due mense scolastiche a Treviso e Pescara
Insomma, quasi una su quattro delle mense scolastiche controllate negli ultimi mesi presentava almeno un’irregolarità che in alcuni casi sono state definite anche gravi, ma le operazioni dei Nas continueranno e la situazione potrebbe essere ben più gravi di quanto appare alla fine di questa prima tornata di indagini; ma nel frattempo è interessante soffermarci sui tre casi più gravi riscontrati fino a questo punto, partendo dalla scuola di Treviso che è stata chiusa e posta sotto sequestro per l’assenza dell’autorizzazione a somministrare pasti e la mancata registrazione sanitaria.
Similmente, a Pescara la stessa sorte è tocca anche ad un asilo nido che si è visto costretto a sospendere immediatamente le attività delle mense scolastiche sia per l’assenza dell’autorizzazione, sia per le pessime condizioni igieniche e sanitarie riscontrate all’interno delle cucine; mentre in quel di Caserta è stato denunciato il titolare di un’azienda fornitrice di cibi scolastici, accusato di aver etichettato con il suo logo e nome alimenti acquistati da altre aziende.