LA RUSSA JR E L’INTRECCIO COL CASO DOSSIERAGGI
Il caso La Russa jr e la vicenda dei dossieraggi illeciti si intrecciano alla luce della richiesta del legale che assiste la ragazza che ha denunciato per stupro il figlio del presidente del Senato, Ignazio La Russa. L’avvocato Stefano Benvenuto, infatti, vuole una copia dei tabulati e delle intercettazioni di Enrico Pazzali e dei telefoni intestati alla Equalize, la società finita al centro dell’inchiesta sugli accessi illeciti per realizzare dossier.
In particolare, vuole visionare i tabulati del 19 maggio dell’anno scorso, una data non casuale, perché corrisponde al giorno successivo al presunto stupro per il quale è indagato Leonardo Apache La Russa. Ma la richiesta copren anche la settimana successiva.
L’obiettivo del legale è verificare se ci siano stati contatti tra Ignazio La Russa e l’allora presidente di Fondazione Fiera Milano (ora autosospeso), con riferimento alle ricerche effettuate. Stando a quanto riportato da LaPresse, la richiesta non è ancora finita sul tavolo di Francesco De Tommasi, il pm che si sta occupando dell’inchiesta sui dossieraggi illeciti.
SOLO UNA COINCIDENZA TEMPORALE?
In altre parole, il legale vuole verificare eventuali interferenze. Il Corriere della Sera riferisce che negli atti dell’inchiesta c’è una consultazione che riguarda Ignazio La Russa e che la richiesta sia arrivata proprio da Enrico Pazzali, che avrebbe chiesto successivamente verifiche sul figlio.
A destare sospetti è che ciò sia avvenuto il giorno dopo il presunto stupro, quando la presunta vittima era alla clinica Mangiagalli per la visita, ma comunque quando ancora non c’era una denuncia, perché è stata sporta nelle settimane successive. Nessuno in quel momento poteva sapere della vicenda della 22enne, ma il Corriere riferisce che i carabinieri di Varese, che hanno indagato su Equalize, avrebbero sottolineato questa coincidenza temporale.
LA RUSSA “NESSUN CONTATTO CON PAZZALI”
Nel frattempo, Ignazio La Russa ha già smentito di aver avuto contatti con Enrico Pazzali. Ne ha parlato a margine di un evento al Palazzo di giustizia di Milano, precisando che la questione riguarda comunque la magistratura. “Voglio che siano loro a scoprire“, ha dichiarato il presidente del Senato. Per ora il pm De Tommasi, come riportato dal Corriere, ha chiarito che le prime indagini non hanno evidenziato legami diretti tra le due vicende, ma il caso resta aperto.