San Patrignano è il nome della comunità di recupero gratuita per tossicodipendenti fondata da Vincenzo Muccioli e da decenni punto di riferimento su scala europea per migliaia di persone. Sono i giovani accolti dal centro per un percorso di rinascita dall’abisso della droga, ragazzi e ragazze che affrontano il difficile cammino di disintossicazione per riprendere in mano la propria vita. Vincenzo Muccioli ha dato vita alla comunità di San Patrignano nel 1978 e nel corso degli anni è diventata la più grande e importante d’Europa. Finora sono oltre 26mila le persone che vi hanno fatto ingresso per ricevere assistenza non solo sanitaria, ma anche legale e la possibilità di intraprendere percorsi di studio e formazione al lavoro in vista del loro reinserimento nella società.
Come funziona San Patrignano
Attualmente, gli ospiti di San Patrignano sono circa 1.000. All’interno della comunità anche madri insieme ai loro figli e minorenni con problemi di dipendenza dalle droghe e disagio sociale. Nel centro fondato da Vincenzo Muccioli c’è anche chi segue un percorso in alternativa al carcere con la formula della sostituzione delle pene con un programma riabilitativo.
A San Patrignano lavorano oltre 100 operatori e 275 collaboratori. Sul sito web della comunità si legge che oltre il 72% delle persone accolte è stata “totalmente recuperata” dopo aver completato il percorso nella struttura.
San Patrignano, la mission della comunità
San Patrignano è una organizzazione non governativa riconosciuta e accreditata presso le Nazioni Unite con lo status di “Consulente speciale presso il Consiglio Economico e Sociale dell’Onu”. La mission è recuperare i giovani “che hanno smarrito la strada” puntando sui concetti di “famiglia” e di “casa”.
Dentro la comunità, si “garantisce a chiunque lo desideri di completare gli studi interrotti, ottenere una formazione professionale e universitaria, recuperare i mestieri d’arte e la cura artigianale, acquisire una capacità che valorizzi le abilità personali“.