PIEFRANCESCO FAVINO, “CON SALVATORES RACCONTO CHI LASCIO’ TUTTO PER UNA…”
Pierfrancesco Favino, chi è l’attore ospite questa sera nella nuova puntata di “Che Tempo Che Fa” per presentare il suo ultimo film? Nell’appuntamento domenicale con il talk show condotto da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto sul Nove, infatti, sarà di scena il 55enne romano assieme a Gabriele Salvatore, regista del film “Napoli-New York”: e con l’occasione possiamo riaccendere i riflettori su uno degli interpreti più in vista del cinema italiano anche all’estero, oltre che considerato uno dei migliori talenti della sua generazione. E se in un altro articolo quest’oggi parliamo pure di Anna Ferzetti, la sua storica compagna, qui raccontiamo qualcosa dell’ultima fatica cinematografica dell’autore milanese e anche del contribuito dato da Pierfrancesco Favino.
Nato a Roma nel 1969 e oramai un protagonista ricorrente del mondo del cinema e dello televisione italiano dai primi Anni Novanta, Pierfrancesco Favino ha vinto nel corso della sua carriera più volte il David di Donatello e il Nastro d’Argento, oltre alla prestigioda Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia e due Globi d’Oro: dopo essersi diplomato presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica ‘Silvio D’Amico’ della Capitale, avendo tra i suoi riferimenti un gigante del calibro di Luca Ronconi, Favino si è messo in luce prima in diverse fiction Rai ma è nel 2001, nel cast de “L’ultimo bacio” di Gabriele Muccino, che è entrato nell’immaginario collettivo del pubblico; status confermato dalle prestigiose pellicole a cui ha partecipato nell’ultimo decennio e pure dal fatto che fa parte della giuria italiana votante dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences e, proprio in questo 2024, di quella dell’ultima edizione del Festival di Cannes (a cui era presente pure in veste di attore col film “Le Comte de Monte-Cristo”).
FAVINO, “FELLINI USO’ L’IMMIGRAZIONE PER RACCONTARE UNA STORIA DI…”
E, in attesa di scoprire cosa racconteranno Pierfrancesco Favino e Gabriele Salvatore su “Napoli-New York”, prossimo a debuttare nelle sale il 21 novembre dopo la première dello scorso ottobre, possiamo riprendere alcuni stralci delle interviste che l’attore romano ha concesso a proposito della pellicola, parlando della sua genesi dal momento che il nucleo della trama è tratto da un affascinante soggetto scritto a quattro mani dallo sceneggiatore Tullio Pinelli assieme a Federico Fellini: come è noto, la storia parla di due bambini, Carmine e Celestina, che nel dopoguerra s’imbarcano clandestinamente su una nave diretta verso la Grande Mela. Chiaro e manifesto l’indirizzo di questa favola di formazione dai toni sognanti in cui si parla non solo della tematica dell’immigrazione e di come anche gli italiani ne siano stati protagonisti, ma più in generale di solidarietà e aiutarsi a vicenda.
A proposito di “Napoli-New York”, e del ‘giallo’ dietro la scoperta di questa piccolo copione scoperto in un baule di scartoffie, Pierfrancesco Favino ha provato a mettersi nei panni di Pinelli e Fellini: “Penso che loro abbiano pensato ‘Abbiamo due bambini che devono affrontare un’avventura, ma cosa gli facciamo fare?’. E visto che quello che li circondava in quel momento era quella realtà, hanno deciso di usare l’immigrazione, toccando alcuni temi con profondità ma senza alcun tipo di rancore o contraddittorio polemico” aveva spiegato l’attore, parlando di una favola a metà tra quelle di Frank Capra e lo stile neorealista di Roberto Rossellini, e che mette al centro “chi lasciò tutto per una vita migliore”. Non solo: “È un film che non pretende di dare lezioni a nessuno (…) La favola non pretende di essere una risposta o una lezione etica a nessuno, e non pretende di saperne di più di ciò che sa uno storico, ma se le persone mettono se stesse a disposizione del bene degli altri, forse qualche generazione futura farà scelte diverse da noi”.