E’ tra le ‘madri’ del Grande Fratello ma soprattutto oggi protagonista assoluta a La Talpa 2024: stiamo parlando di Marina La Rosa. Sempre pungente quando si tratta di dare un giudizio che sia veritiero e senza filtri, sempre particolarmente attenta alle dinamiche di gioco assecondando nella totalità lo spirito di gioco. Non si è mai spenta la curiosità nei suoi confronti e con la partecipazione nel talent il focus sugli aneddoti che riguardano la sua vita privata è tornato ad incuriosire gli appassionati. Proprio nel corso dell’esperienza a La Talpa 2024 – due puntate sono già trascorse – Marina La Rosa ha più volte accennato al legame con i suoi figli, Andrea e Gabriele. Entrambi sono nati dal matrimonio dell’ex gieffina con Guido Bellitti – noto avvocato – il primogenito nel 2009 e il secondo appena due anni dopo.
Marina La Rosa e il rapporto con i figli Andrea e Gabriele: “C’è sempre spazio per l’amore…”
Ma chi sono Andrea e Gabriele, i figli di Marina La Rosa a La Talpa 2024? Entrambi sono nel pieno dell’adolescenza, 15 e 13 anni, sempre protetti dalla madre dalle luci della ribalta e dalle ingerenze mediatiche che spesso coinvolgono anche gli affetti più cari. Inoltre, data la giovane età, non sarebbero a prescindere particolarmente corpose le curiosità da menzionare a proposito dei figli di Marina La Rosa. Tutto ciò che sappiamo è strettamente legato ai pochi racconti fatti dalla concorrente de La Talpa 2024 che in alcune occasioni ha impreziosito con parole al miele la bellezza del loro legame.
In una recente intervista per il settimanale Nuovo Tv, incalzata sul tema sentimentale, Marina La Rosa ha spiegato: “C’è sempre spazio per l’amore, amo i miei figli e la mia famiglia”. Proprio sul legame viscerale per i figli Andrea e Gabriele si è concessa anche una considerazione su un tema sociale decisamente attuale e condivisibile: “Quando una donna si deve allontanare per lavoro le si chiede spesso come faccia con i figli, invece quando è l’uomo ad allontanarsi non succede. E’ socialmente accettato che accada perché viviamo ancora in un paese maschilista.