Il 19 novembre di ogni anno, la Chiesa ricorda San Simone Abate, monaco eremita calabrese del X secolo molto amato in Oriente e famoso per aver salvato dei religiosi in Africa, catturati dai Saraceni.
La storia di San Simone Abate: dalla Calabria all’Africa
Il nome Simone proviene dall’ebraico Shim’on che significa Colui che ascolta. Fra i tanti Simone che la Chiesa Cattolica ricorda – il più importante è di sicuro Simon Pietro primo apostolo di Gesù – esiste anche San Simone Abate, proclamato Santo e, forse, più conosciuto in Oriente che in Italia. San Simone visse nel X secolo ed era un abate impegnato nella predicazione. Di lui si sono tramandate la pacata eloquenza e la capacità di convincere l’interlocutore utilizzando toni di voce bassissimi. Proprio quest’attitudine ai discorsi tranquilli ma convincenti lo mise in evidenza durante periodi difficili come quelli da lui vissuti.
Erano tempi bui per le popolazioni cristiane, quando le incursioni dei predoni arabi erano continue in tutta l’Italia Meridionale. L’Abate Simone così fu spedito in Africa per ottenere dai Saraceni il rilascio di alcuni monaci rapiti. Giunto davanti agli Arabi essi gli presentarono i prigionieri: i monaci imploravano pietà ma il capo Saraceno non ne aveva. Intimò ai monaci di cambiare religione, infatti diventando musulmani avrebbero avuto salva la vita. All’ennesimo rifiuto le guardie alzarono le braccia armate per punirli, ma in quel momento San Simone chiese l’aiuto divino che si manifestò bloccando gli arti degli aguzzini. I Saraceni, spaventati da quella scena, chiesero clemenza a Simone che immediatamente li perdonò e subito le loro braccia tornarono a muoversi. Insieme ai monaci liberati Simone tornò in Italia e decise di fare l’eremita sul Monte Mercurio, nell’odierna Calabria,
Gli altri Santi del giorno
Nello stesso giorno, oltre a San Simone Abate, il 19 novembre la Chiesa festeggia: Sant’Abdia profeta, San Barlaam di Antiochia martire, i Beati Eliseo Garcia e Alessandro Planas Sauri e Santa Matilde di Hackeborn. Quest’ultima, monaca tedesca vissuta nel 1200, proveniva da una ricca famiglia delle Turingia. Prese i voti giovanissima e durante il suo servizio ecclesiastico fece della pietà il suo emblema; in vecchiaia confessò poi di aver avuto varie visioni dell’ Immacolata Maria. Santa Matilde sembra aver ispirato il poeta Dante per la figura di Matelda presente nel Purgatorio, grazie alla sue abilità nel canto e nella musica.