Nina Zilli, chi è e origini piacentine: la formazione musicale e il grande successo
Nina Zilli, voce raffinata e inconfondibile della musica italiana, è originaria della provincia di Piacenza, città nella quale è nata e cresciuta. Nata nel 1980, la cantante ha trascorso la sua infanzia a Gossolengo, comune della provincia piacentina, esibendosi con alcune formazioni già all’età di 13 anni e studiando canto lirico al Conservatorio. Appena adolescente ha poi deciso di spiccare il volo, vivendo per qualche anno in Irlanda dove ha imparato e perfezionato l’inglese e, dopo le scuole superiori, ha vissuto per due anni negli USA dove si è avvicinata al mondo R&B, reggae e soul.
Dopo aver debuttato in televisione come veejay di MTV è arrivato il tanto atteso esordio nella musica nel 2009 con il singolo di lancio 50mila, che si rivelò un successone e che anticipò il suo primo EP omonimo. Arriva poi la prima esperienza al Festival di Sanremo nel 2010 nella categoria “Sanremo Nuova Generazione” con il brano L’uomo che amava le donne, che vince il Premio della Critica Mia Martini. Nina Zilli prende parte ad altri tre Sanremo, nel 2012, 2015 e 2018, rispettivamente con i brani Per sempre, Sola e Senza appartenere.
Nina Zilli, dalla musica alla televisione e Ballando con le stelle 2024
Non solo cantante, Nina Zilli infatti negli ultimi anni è diventata anche un noto personaggio televisivo. Oltre ad essere stata giudice per diverse edizioni di Italia’s Got Talent, ha preso parte allo show musicale di Massimo Ranieri Sogno e son desto andato in onda nel 2016 su Rai 1; più di recente, invece, è stata concorrente di Ballando con le stelle 2024 al fianco del maestro di danza Pasquale La Rocca, salvo poi doversi ritirare per un infortunio pur sperando ancora nel ripescaggio.
Televisione sì, ma anche tanta musica nella sua vita, quella che è sempre rimasta al suo fianco e con la quale condivide un legame prezioso, come rivelato in un’intervista a Vanity Fair del 2022: “La musica ha curato la mia emotività, lo ha fatto in tutti questi anni, fin da quando ero ancora bambina e, a livello inconscio, mi attraeva, come fa la luce per una falena, seguendo questo esempio, la falena poi va a morire, grazie a Dio la musica, invece, ci salva, anche se anche lei a volte ci fa soffrire“.