Si è tenuta oggi – giovedì 21 novembre 2024 – la seconda tappa del breve viaggio di Intesa Sanpaolo che nell’arco di tre appuntamenti complessivi assegnerà il premio Women Value Company e 100 differenti PMI che hanno saputo meglio adeguarsi ai tempi moderni valorizzando il ruolo delle donne nell’equazione imprenditoriale: la prima tappa si è tenuta solamente lo scorso 13 novembre in quel di Firenze, interamente dedicata alle imprese del Centro Italia; e mentre oggi a Milano le PMI insignite con il premio Women Value Company erano tutte riferite al Nord e alla Sardegna, nell’ultimo appuntamento napoletano del prossimo 3 dicembre l’attenzione sarà posta – ovviamente – sulle eccellenti imprese del Sud Italia.
A Milano – esattamente come a Firenze e poi a Napoli – l’attenzione di Intesa Sanpaolo è stata posta sulle imprese che meglio rappresentano e valorizzano il ruolo femminile nell’imprenditoria scegliendo tra le 1400 candidate le 100 PMI che hanno posto il loro timone sulla difesa della parità di genere e sulle tutele alla cosiddetta ‘diversity’; il tutto – ovviamente – dimostrando la capacità di crescere ed adattarsi alle sfide rappresentate dal digitale, dall’innovazione tecnologica e dalla sempre più importante sostenibilità ambientale e sociale.
Le PMI e le imprenditrici premiate con il Women Value Company di Intesa Sanpaolo a Milano
Sempre in quel di Milano, l’attenzione di Intesa Sanpaolo è stata posta – innanzitutto – sulle 40 PMI del Nord e della Sardegna; ma al contempo sono stati assegnati anche i due premi ‘Mela d’Oro Women Value Company‘ – sponsorizzati dalla Fondazione Bellisario – alla CEO Pellemoda Azzurra Morelli e alla manager di Lab Stella Stefanelli, oltre alle Menzioni speciali per Veronica Varetta, Alessia Galbiati e Silvia Migoni per loro ruolo – rispettivamente – di Donne eccellenti per il Made in Italy, l’Innovazione e il Sociale.
“L’impegno della nostra Banca verso l’imprenditoria inclusiva e attenta al talento femminile – ha spiegato all’evento milanese l’executive director di Intesa Sanpaolo Anna Roscio – parte dalla cura verso i nostri dipendenti” ed arriva fino a quel finanziamento da “un miliardo di euro” già messo in campo dal gruppo bancario grazie al PNRR a favore di “realtà che sposano performance economico-finanziarie a politiche di inclusione e welfare, favorendo il riconoscimento del merito alle PMI più virtuose“; tutti aspetti perfettamente riassunti dal premio assegnato.
Dal conto suo – invece – la presidente della fondazione Maria Ballisario (che sponsorizza la premiazione) Lella Golfo ha posto l’accento sulla “straordinaria adesione che ha contraddistinto tutte le edizioni del Women Value Company” che testimonia la realtà di un sistema produttivo “che ha chiara la fondamentale importanza del contributo femminile alla crescita“, nella speranza che dando “spazio e visibilità” a queste realtà imprenditoriali si riesca a smuovere anche quelle meno restie ad adeguarsi ai tempi.
Come se la cava l’Italia a livello di imprenditoria femminile: l’analisi di Intesa Sanpaolo
Inclusa nell’evento milanese anche l’analisi di Intesa Sanpaolo sulla condizione dell’occupazione femminile nell’equazione produttiva italiana che testimonia come nel 2023 l’Italia sia stata il “penultimo paese in Europa per tasso di attività femminile” con ben 13 punti percentuali “in meno [rispetto] alla media UE” che ci piazza sopra alla sola Romania; ignorando l’importante apporto che le donne potrebbero dare specialmente ai tanti imprenditori che “denunciano difficoltà nel trovare forza lavoro qualificata“.
D’altra parte, le 100 PMI protagoniste del Women Value Company hanno dimostrato che nel 93% dai casi “il fatturato è cresciuto o rimasto stabile“, mentre “il 61% ha avviato e/o consolidato attività di export e internazionalizzazione“: dati decisamente migliori rispetto alla media delle PMI italiane, in larga parte resi possibili anche – se non soprattutto – dal contributo femminile.