Nella giornata dedicata alla lotta al tumore al pancreas si tirano le somme di questa malattia che ancora porta con sé numeri troppo elevati di vittime. In Italia, come riporta Il Giornale, si registrano ogni anno 15 mila nuove diagnosi, con dati in crescita rispetto ad altri paesi industrializzati.
Se già si tratta di uno dei tumori più aggressivi (piazzandosi al quarto posto per mortalità), un altro degli aspetti che maggiormente incidono sulla sua diffusione è il ritardo nella scoperta. Si contano 8 casi su 10 che vengono diagnosticati quando ormai la malattia è troppo avanzata, riducendo le speranze di sopravvivenza. Del resto spesso i primi sintomi compaiono quando già il tumore al pancreas si è irradiato negli organi vicini. La ricerca si sta comunque muovendo proprio in questo senso, cercando di migliorare le tecnologie di diagnostica per garantire maggiori possibilità di cura, avvalendosi di strumentazioni sempre più all’avanguardia. Alla crescita infatti della diffusione della malattia si accompagna un dato positivo: i sempre maggiori progressi nella ricerca.
TUMORE PANCREAS: FATTORI DI RISCHIO E I NUOVI RIMEDI
Contrariamente a quanto si pensi la genetica e la familiarità giocano un ruolo marginale rispetto ad altri aspetti. Il principale fattore di rischio è rappresentato dallo stile di vita errato: sedentarietà, fumo e obesità sono in particolare le abitudini che maggiormente aumentano il rischio di ammalarsi di tumore al pancreas. Chi poi è malato di diabete ha maggiori probabilità di contrarre questa forma di neoplasia. La presidente dell’Associazione Italiana Studio Pancreas (Aisp) e gastroenterologa all’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Milano, Silvia Carrara, ha inoltre precisato che alcune patologie tra cui la sindrome di Peutz Jeghers e quella di Lynch ne aumentano i rischi in maniera esponenziale.
Alla luce di tutto ciò a che punto è oggi la ricerca? Sempre dall’Humanitas arrivano le prime delucidazioni in termine di progressi: la tecnologia ha fatto passi da gigante al punto tale da riuscire a ricreare un modello artificiale di pancreas, denominato ‘phanton’, utile soprattutto per individuare strumenti sempre più funzionali alla chirurgia sul pancreas. E ancora sono stati realizzati modelli 3D derivanti dalle cellule tumorali, permettendo ai ricercatori di studiarne meglio la struttura.