Ottant’anni di passione, musica e sogni. Fausto Leali è una vera e propria icona della musica italiana e nonostante i tanti traguardi raggiunti nel corso della lunga carriera, non smette di sognare e cullare nuove ambizioni. Tra queste c’è senza dubbio il desiderio di tornare al Festival di Sanremo, dove ha vissuto emozioni incredibili in passato, come quando a ventiquattro anni calcò il palco dell’Ariston per la prima volta. “Ero giovane. C’erano personaggi come Claudio Villa, e ai miei occhi di ragazzino sembravano anziani, e quindi ora è giusto che si dia spazio ai giovani, come è giusto che ci siano quelle caselle che portano sul palco le vecchie glorie”, i suoi ricordi a Libero Mag.
Il cantante spiega di avere un pezzo interessante tra le mani, ma di non essere pienamente convinto. Probabilmente lascerà perdere e il sogno di gareggiare all’Ariston per la quattordicesima volta in carriera resterà solo un’idea.
Fausto Leali e le sue umili origini: “Eravamo poverissimi, ma un giorno ricevetti un regalo…”
Fausto Leali d’altra parte vuole lasciare spazio ai giovani, che proprio attraverso Sanremo possono farsi conoscere da una platea ancora più ampia e spiccare il volo verso traguardi inaspettati. Sa bene, Leali, che agli inizi è fondamentale trovare gli appigli giusti per emergere, anche se ai suoi tempi era tutto molto più complicato e difficile rispetto a oggi. “La mia famiglia era poverissima”, racconta in una intervista rilasciata sulle pagine del Tirreno.
“Io ero il terzo di sei figli e per farci trovare da mangiare mamma Caterina metteva in conto al panettiere e al fruttivendolo e poi a fine mese pagava quello che poteva. Finite le scuole elementari ho lavorato come garzone da un salumiere. Prendevo mille lire alla settimana. Poi mia madre mi regalò la prima chitarra, un modello economico. Ero bravino a cantare e imparai qualche accordo iniziando a suonarla”, spiega Fausto Leali. Da lì le prime competizioni di paese, con il premio del Microfonino d’Oro messo in palio dal parroco che l’artista ancora oggi.