Le nuove regole sugli affitti brevi 2025 prevedono la presenza e l’esposizione del CIN (Codice Identificativo Nazionale) sia online che sul luogo fisico. La gravità sta nella mancata conoscenza di ben 230.000 persone (l’equivalente del 33% degli intervistati da Norstat e mUp Research incaricati da Facile.it).
L’indagine ha dimostrato come gran parte di loro non sappiamo “nulla” sulle nuove regole a cui adempiere per chi mette in affitto – per un breve periodo di tempo – il proprio immobile o parte di esso (anche una stanza singola).
Affitti brevi 2025: cosa si rischia non mettendosi in regola?
Chiunque non rispetterà le nuove regole sugli affitti brevi dal 2025 in poi dovrà fare i conti con delle multe piuttosto salate (fino a 8mila euro se non si ha il Codice Identificativo Nazionale). Ma oltre al fisco la lotta è anche “contro” piattaforme come Airbnb la quale ha già allertato gli irregolari che vedranno sparire i loro annunci senza CIN.
L’indagine a cui ha pensato Facile.it e poi incaricato Norstat e mUp Research per portarla a termine, fa emerge dei dati preoccupanti: il 44% dei proprietari che affittano immobili e stanze a breve termine non hanno fatto richiesta per il CIN, e il 33% degli intervistati non sapeva nulla di tali adempimenti.
Emerge dunque, che solo un proprietario su cinque è pronto a sottostare ai nuovi adempimenti burocratici che verranno validati a partire dal 1° gennaio 2025.
Ammissioni di “colpa” e intenzioni
Scorporando i dati sull’analisi che mette in risalto le nuove regole sugli affitti brevi 2025 emerge un quadro ancora più critico. Il 30% degli intervistati ha riferito di voler mettersi in regola al più presto, mentre il 38% ha riferito di voler trarre più informazioni per poi prendere una decisione finale con più razionalità.
E ancora, 30.000 persone potrebbero voler smettere di mettere in affitto (a breve termine) gli immobili perché le procedure sono sempre più complesse e rigide. Equivale al 9,3% dei proprietari di cui il 14% di queste affermazioni arriva dalle Isole e dal Sud Italia.
Il 6% – l’equivalente di 18.000 proprietari – hanno ammesso di voler “infrangere la Legge” non mettendosi in regola con il CIN e di continuare a svolgere la loro attività.
I sistemi di sicurezza
Tra le nuove regole sugli affitti brevi 2025 oltre al CIN, rientrano anche delle ulteriori installazioni come sistemi di sicurezza. Sotto quanto aspetto – e facciamo un sospiro di sollievo – gran parte degli intervistati ha comunicato di aver rispettato le direttive.
Gli estintori sono stati installati da due proprietari su tre, così come i rilevatori di fumo montati dal 63% dei proprietari di case vacanze.