Sono decisamente rilevanti le recenti dichiarazioni rilasciate da Bruno Kahl, capo dei servizi segreti tedeschi, secondo cui la Nato potrebbe essere spinta dalla Russia ad attivare il famoso articolo 5, ovvero, la clausola di difesa comune. Tutta colpa, come si legge anche su IlSole24Ore, della cosiddetta guerra ibrida che sta portando avanti Mosca nelle ultime settimane, una vera e propria escalation che potrebbe appunto sfociare in un conflitto che coinvolgerebbe direttamente anche l’Alleanza Atlantica e l’Occidente.
Il Cremlino sta aumentando in maniera importante l’impiego militare, e ciò fa presagire ad un’operazione su larga scala, di conseguenza la Nato potrebbe far scattare l’articolo che prevede la mutua difesa. Le parole di Bruno Kahl sono giunte nelle scorse ore, parlando al Think Tank di Berlin, Dgap organizzato sulle relazioni internazionali. Per lo stesso capo dell’intelligence di Berlino, Mosca sarebbe pronta ad un conflitto e nel contempo quella della Russia sarebbe una provocazione per dimostrare che, nonostante l’escalation, alla fine l’articolo 5 non scatterà e l’Alleanza Atlantica si sfalderà, dimostrando quindi le contraddizioni interne alla stessa.
GUERRA FRA RUSSIA E NATO POSSIBILE, “MOSCA VEDE ALLEANZA SFALDATA”
Stando a Kahl vi sarebbero dei funzionari di alto livello dell’esercito russo e dell’intelligence che dubitano della tenuta della Nato, e tale situazione ovviamente aumenta il rischio di uno scontro: se la Russia crede infatti che l’Alleanza non risponda in maniera unita, ritiene l’avversario più debole e quindi in qualche modo attaccabile.
Va detto che le dichiarazioni di Kahl non sono nuove, visto che già in un recente passato lo stesso aveva spiegato al Bundestag, il parlamento tedesco, che la Russia avrebbe in programma di attaccare i Paesi della Nato entro la fine del decennio, quindi non oltre il 2030. A conferma di questo possibile attacco anche il fatto che la Russia starebbe danneggiando i sistemi satellitari occidentali, ma anche compiendo vari atti di sabotaggio, di modo appunto da preparare il terreno ad un eventuale conflitto.
GUERRA FRA RUSSIA E NATO POSSIBILE, “BERLINO UN NEMICO DEL CREMLINO”
Ecco perchè il capo dei servizi segreti tedeschi si aspetta una escalation che potrebbe portare all’attivazione del famoso articolo 5, e uno dei primi nemici di Mosca è proprio la Germania, visto che il Cremlino vede Berlino come un avversaria. Non dimentichiamoci che le due nazioni sono molto vicine a livello geografico e che subito dopo la seconda guerra mondiale la nazione tedesca venne divisa dal muro di Berlino, con la parte est controllata dall’Unione Sovietica, una sorta di gigantesco presidio dell’Urss nel mondo occidentale.
IlSole24Ore ricorda come lo scorso mese di luglio esplose un pacco in un container Dhl nell’aeroporto di Lipsia, una sorta di “prova generale” degli agenti segreti russi, secondo quanto sostenuto dall’intelligence occidentale. Obiettivo, piazzare bombe sui voli degli Stati Uniti e lunedì 25 luglio un aereo da trasporto Dhl si schiantò dopo il decollo, una vicenda che ancora oggi risulta essere avvolta nel mistero.
GUERRA FRA RUSSIA E NATO POSSIBILE, LE MINACCE E LE PREOCCUPAZIONI TEDESCHE
Non vanno poi dimenticate le ingerenze degli hacker russi nelle campagne elettorali tedesche, con l’obiettivo di destabilizzare l’opinione pubblica, favorendo nel contempo partiti più inviso a Mosca e maggiormente critici verso l’operato della Nato, come ad esempio il partito di ultradestra AFD, ma anche i populisti di ASW. Kahl, parlando lo scorso febbraio, disse che sono maturi i tempi per una nuova Guerra Fredda, un conflitto fatto soprattutto di minacce, ma che potrebbero trasformarsi in fatti reali, scenario che potrebbe appunto prefigurarsi qualora alla fine la Nato dovesse realmente attivare l’articolo numero 5.
La Germania lo scorso 20 novembre ha consegnato una vasta fornitura di armi a Kiev, e la nazione tedesca è la seconda fornitrice di armamenti all’Ucraina solo dopo gli Stati Uniti: 8 i miliardi di euro stanziati nell’anno che volge alla conclusione per gli aiuti militari, cifra che comunque nel 2025 verrà dimezzata.