David Cameron, ex primo ministro britannico, è a sostegno del suicidio assistito per gli adulti che siano malati terminali. Lo ha spiegato chiaramente lo stesso Lord attraverso un editoriale recente pubblicato sull’autorevole quotidiano Times, così come riferito dalla BBC. David Cameron ha precisato che in passato si era opposto alle iniziative volte appunto a legalizzare il suicidio assistito ma l’attuale proposta del governo britannico, ritiene lo stesso, “non riguarda la fine della vita, ma l’abbreviazione della morte”.
In precedenza aveva espresso preoccupazione in merito al fatto che “le persone vulnerabili potessero essere spinte ad accelerare la propria morte”, ma con l’ultimo “aggiornamento” si dice convinto che vi siano “garanzie sufficienti” affinchè ciò non accada. La BBC fa notare come Lord Cameron sia al momento l’unico ex primo ministro a sostegno del nuovo disegno di legge sul suicidio assistito, tenendo conto che Gordon Brown, Liz Truss, Boris Johnson e Theresa May, lo hanno tutti respinto, facendo pressione sui parlamentari affinchè la legge venga bocciata.
DAVID CAMERON E LA LEGGE SUL SUICIDIO ASSISTITO: CRITICO GORDON BROWN
Attraverso i microfoni di BBC Radio 4, Gordon Brown si è detto fra i più critici: “Una legge sul suicidio assistito, per quanto ben intenzionata, altererebbe l’atteggiamento della società nei confronti degli anziani, dei malati gravi e dei disabili, anche se solo in modo subliminale, e temo anche che le professioni assistenziali perderebbero qualcosa di insostituibile: la loro posizione di assistenti esclusivi”, le sue parole.
Ricordiamo che il politico si è dimesso nel 2015 da parlamentare di conseguenza non potrà votare, ma in ogni caso continua ad essere molto seguito dal partito laburista e le sue parole avranno senza dubbio un peso. Diverso invece il pensiero di Lord David Cameron, pronto a votare in favore del disegno di legge se lo stesso dovesse arrivare alla Camera dei Lordi.
DAVID CAMERON E LA LEGGE SUL SUICIDIO ASSISTITO: LE PAROLE DI KIM LEADBEATER
Nella nuova proposta si fa riferimento alla possibilità che i malati terminali, la cui morte è certificata entro sei mesi, possano chiedere il suicidio assistito, quindi porre fine alla propria vita, nel caso in cui due medici e un giudice dell’Alta Corte, dovessero verificare l’idoneità del malato e che lo stesso abbia preso quella decisione in maniera volontaria. A presentare il disegno di legge è stata la deputata laburista Kim Leadbeater, spiegando che “lo status quo non è adatto allo scopo” e a suo modo di vedere la sua proposta potrebbe prevenire “morti molto strazianti e molto angoscianti”.
Al momento in Gran Bretagna vige una legge che impedisce alle persone di chiedere assistenza medica per morire, ma con il nuovo disegno di legge il suicidio assistito verrebbe legalizzato, a condizione però che chi lo richieda abbia più di 18 anni, abbia capacità mentali di decidere, ed esprima un desiderio che sia chiaro, deciso e informato, libero da pressioni o coercizioni. “Questo nuovo disegno di legge protegge ulteriormente i più vulnerabili, anche rendendo la coercizione un reato penale. Questa legge porterà a una significativa riduzione della sofferenza umana? Trovo molto difficile sostenere che la risposta a questa domanda sia diversa da ‘sì’, ha concluso Cameron.