A Storie Italiane si parla di Filippo Turetta, il cui processo in primo grado si concluderà oggi. In collegamento vi era Andrea Camerotto, il fratello della mamma di Giulia Cecchettin: “Oggi è una giornata importante ma anche dura, si spera si arrivi ad una sentenza finale, per poi stare un po’ più tranquilli. L’ergastolo? Sentiremo cosa diranno i giudici quando usciranno dalla camera di consiglio”. Andrea ha aggiunto: “Nell’ultima settimana c’è stata un po’ di tensione, sapevamo che dovevamo arrivare al giorno della sentenza, ed è pesante pensare che qualcuno decida della vita degli altri”.
“Se inizialmente dentro di me c’era questo aspetto di giudicare, poi ho maturato un po’ nell’ultimo periodo il fatto di lasciare che la giustizia faccia il suo corso, diversamente non può essere”. E ancora: “Sarà una giornata lunga e pesante”. Sulla difesa: “Ciò che ha ferito di più è stato il fatto di valutare l’ergastolo, che poi non sarà una condanna comunque a vita, sarà molto più breve”, 26 anni poi i permessi.
FILIPPO TURETTA, GLI ZII DI GIULIA SULLE PAROLE DELLA DIFESA
“Lui ha detto che umanamente non è concepibile l’ergastolo ma io sono altre le cose che considero umanamente non concepibili come la morte di Giulia, quella è la cosa che più mi ha ferito poi Gino Cecchettin ha già espresso il suo pensiero. Ogni occasione sembra per creare chissà quale diatriba fra le parti, secondo me moralmente ci si poteva contenere”.
Alessio, fratello di Gino Cecchettin, aggiunge: “Le sue parole ci hanno fatto stare un po’ male, mi ha ferito un po’ visto come è stata uccisa mia nipote Giulia. La crudeltà c’era e questo fa male, anche se fosse stata solo una coltellata lo stesso, è il gesto, come è stata trattata la Giulia non mi è piaciuto”. Giulia Cecchettini è stata colpita 75 volte e sono state rilevate 25 ferite da difesa.
FILIPPO TURETTA, LO ZIO ANDREA: “L’ERGASTOLO CI STA TUTTO”
Andrea Camerotto ha ripreso la parola, dicendo: “Penso che la premeditazione di Filippo Turetta vi sia tutta, gli atti persecutori… ci sono state chat che hanno esposto in aula e che hanno fatto capire la persecuzione, mentre per la crudeltà vi porto solo un esempio. Già Olga ha descritto la difesa di Giulia Cecchettin e le ferite alle mani. Noi abbiamo toccato delle mani ferite nel giorno del saluto di Giulia, che erano avvolte da fasce nella bara, e questo fa capire la crudeltà che c’è stata e la voglia di vivere che aveva mia nipote”.
Lo zio di Giulia Cecchettin ha aggiunto: “I miei sono pensieri personali, non hanno un riscontro in quello che sarà il risultato ma noi come famiglia ci ritroviamo un peso enorme. Io son già passato dal lutto con la sorella mancata ma questa è una cosa diversa, non te l’aspetti nelle famiglie, non si è pronti. Sarà una giornata pesante dove fortunatamente saranno gli altri a decidere per noi, probabilmente le nostre decisioni sarebbero diverse”.
FILIPPO TURETTA, LO ZIO ANDREA SULL’OSSESSIONE VERSO GIULIA
Ricordiamo che Filippo Turetta è presente in aula ma ha preferito non parlare, smentendo quindi le indiscrezioni degli scorsi giorni secondo cui forse vi era la possibilità che l’imputato parlasse di nuovo. Andrea Camerotto ha parlato anche dell‘ossessione di Filippo Turetta: “Siamo venuti a saperlo dopo questa cosa. Giulia aveva scelto di affrontare da sola questa cosa per non darci un peso in questo anno, non dare il peso a papà e mia nonna, anche se questo non vuol dire che la ragazza non sia stata seguita dalla sua famiglia.
E ancora: “A saperlo prima forse ci saremmo resi conto meglio di come poterla aiutare, forse Giulia pensava che bastasse essere amica di Filippo Turetta per poter togliere questo assillo, come è normale due ragazzini che si lasciano possono diventare amici. Loro sembrava che si stessero frequentando da amici e Filippo non aveva mai dato un segnale visibile a noi per quello che potevamo conoscerlo, ma in ogni caso non siamo stati assenti come famiglia, siamo stati presenti.
FILIPPO TURETTA, “LA SUA FAMIGLIA…”
Andrea Camerotto, ha poi parlato dei genitori di Filippo Turetta, esternando la sua delusione: “Non li vedo dalla fiaccolata che era stata organizzata, io penso che loro abbiano un dolore enorme anche per Giulia Cecchettin, ma ho notato che loro non la nominano mai e questo ci rattrista. Noi abbiamo sempre dimostrato vicinanza alla famiglia del ragazzo, mi piacerebbe che ricordassero Giulia ma non solo Filippo Turetta”.
La famiglia chiede quindi che anche i genitori dell’imputato ricordino la povera ragazza assassinata e non soltanto il figlio, ma è anche probabile che in qualche modo mamma e papà di Turetta stia vivendo una tragedia enorme, che non abbiano le parole per esprimere ciò che pensano nei confronti di una ragazza che fino ad un anno fa entrava nelle loro case.