Il ministro Giuseppe Valditara, intervistato dal quotidiano La Verità, ha illustrato il piano di collaborazione con la Fondazione di Gino Cecchettin, per combattere la violenza contro le donne e i femminicidi. Una decisione presa con un accordo che prevede diverse azioni per contrastare il “machismo” promuovendo la cultura del rispetto a partire dalle scuole. Nella proposta formativa infatti saranno inserite diverse iniziative che avranno come obiettivo il contrastare soprattutto i pregiudizi e la discriminazione della donna in ogni ambito, non solo nelle relazioni affettive e in famiglia, ma anche sul lavoro, questi insegnamenti saranno anche monitorati dal punto di vista dell’apprendimento in modo da verificare i traguardi ottenuti dagli studenti.
Come afferma il ministro infatti: “La donna deve essere al centro delle politiche pubbliche, perchè il fenmminicidio è solo la punta di un iceberg“. Dopo le polemiche sulle dichiarazioni in merito al patriarcato, Valditara risponde confermando la sua idea sul maschilismo che è soprattutto prepotenza e prevaricazione, mentre bisognerebbe riflettere anche sull’indebolimento dell’autorità dei genitori, un problema che contribuisce al fenomeno delle violenze perchè i ragazzi non accettano più di sentirsi dire di “no” e questo in parte è dovuto anche all‘attacco alla figura del padre.
Valditara: “47% dei posti di lavoro resta scoperto per mancanza di qualifiche, colmeremo le lacune nei percorsi formativi tecnico professionali”
Valditara, nell’intervista a La Verità, ha anche parlato delle prossime riforme della scuola, novità utili per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, con una visione che vuole ricollegare gli istituti superiori al mondo dell’impresa grazie a percorsi formativi tecnico professionali di qualità. Il problema da affrontare per aumentare l’occupazione, dice, “È fornire la giusta preparazione richiesta“, perchè attualmente sottolinea: “Il 47% dei posti di lavoro non viene coperto per mancanza di qualifiche, i nostri giovani stanno perdendo offerte importanti che contribuirebbero all’aumento della competitività dell’Italia“.
Quindi uno degli obiettivi principali sarà rimettere al centro della formazione i percorsi coerenti con le richieste delle aziende. Questo, aggiunge il ministro: “Sarà un arricchimento di competenze che permetterà ai ragazzi di avere gli strumenti giusti per avere successo a livello professionale con una preparazione che non sarà più soltanto teorica“. Infine, parla del memorandum appena firmato con l’Algeria che prevede l’attivazione di corsi di lingua e cultura italiana, con lo scopo di formare tecnici altamente specializzati particolarmente richiesti dal governo e dalle imprese italiane che operano in quella realtà.