Caso Regeni, sparito misteriosamente uno dei testimoni che aveva riferito avere alcune informazioni importanti sull’omicidio e si era presentato all’ambasciata italiana lo scorso 3 dicembre. La notizia è stata data dal Tg la 7, che ha anche precisato che l’uomo è egiziano e si chiama Zakaria, è un insegnante statale che sostiene perseguitato dalle autorità ed è malato di cancro. La madre anziana ha denunciato la scomparsa affermando che la stessa notte dopo l’incontro con i rappresentanti dell’Italia, il figlio sarebbe stato prelevato da casa da alcuni uomini.
La donna poi, continuando a non avere più notizie, dopo qualche giorno si è recata personalmente all’ambasciata del Cairo dove, parlando con un carabiniere attraverso un interprete ha raccontato l’accaduto specificando anche che le persone che si erano presentate presso la loro abitazione erano in abiti civili e non si sono qualificate ma che potrebbe trattarsi di agenti dei servizi segreti o poliziotti in borghese. La madre di Zakaria ha inoltre dichiarato che era stato lo stesso figlio a suggerirle di rivolgersi ai diplomatici italiani in caso gli fosse accaduto qualcosa. Questo, come ha sottolineato il Tg, solleva numerosi dubbi sia sulle informazioni di cui l’uomo scomparso era a conoscenza, sia sulla sicurezza della stessa ambasciata.
Testimone del caso Regeni scomparso, la madre: “Lo hanno prelevato da casa dopo che era stato all’ambasciata italiana”
Mistero sul testimone del caso Regeni scomparso dalla sua abitazione la notte dopo aver incontrato i rappresentanti italiani all’ambasciata per rilasciare alcune dichiarazioni importanti sull’omicidio del ricercatore. Secondo la madre dell’uomo, si tratterebbe di un rapimento da parte delle autorità egiziane in quanto l’insegnante era da tempo perseguitato per motivi che però non sono stati resi noti. Al momento, come ha precisato il Corriere della Sera dopo la notizia, sono scattate subito indagini da parte della Procura di Roma che si sta occupando del fascicolo per l’accertamento delle responsabilità nel delitto di Giulio Regeni.
Quello che gli investigatori proveranno a stabilire nello specifico, oltre a capire quai fossero le informazioni che il testimone scomparso voleva rivelare è anche escludere che presso la sede diplomatica dell’Italia al Cairo ci sia la presenza dei servizi segreti egiziani per spiare e controllare gli eventuali risvolti sull’inchiesta. Un dubbio che si era già presentato in occasione dell’inizio del processo, che fu ritardato proprio a causa della mancata collaborazione da parte delle istituzioni, che non hanno mai voluto fornire gli indirizzi di domicilio degli imputati.