RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI CONTE
Non mancano polemiche nell’iter parlamentare della Legge di bilancio e Giuseppe Conte fa notare che il suo emendamento che mirava ad aumentare le pensioni minime fino a 100 euro al mese è stato bocciato dalla maggioranza. Tutto questo, aggiunge il Presidente del Movimento 5 Stelle, quando la stessa maggioranza intende, tramite un altro emendamento, aumentare le indennità dei ministri che non siedono in Parlamento. Per l’ex Premier si tratta di un atteggiamento vergognoso, considerato che è stato bocciato anche un emendamento che mira a introdurre il salario minimo legale. È come trovarsi di fronte a due pesi e due misure, visto che per salari e pensioni dei cittadini non si fa nulla, ma per quelli dei membri del Governo sì.
RIFORMA PENSIONI 2025, L’ANALISI DI PAIELLA E SANTORO
Dal Rapporto dell’Adepp sulla previdenza privata, come ricorda Il Sole 24 Ore, emerge intanto che il 35% dei liberi professionisti in pensione continua a lavorare e tra avvocati, commercialisti, architetti e ingegneri si supera la soglia del 50%. Monica Paiella e Gianfranco Santoro, invece, in un articolo su lavoce.info evidenziano che il passaggio al sistema contributivo non basta a garantire la sostenibilità della previdenza italiana. Bisognerà, quindi, rafforzare le misure che incentivano la permanenza nel mercato del lavoro, limitando gli anticipi pensionistici, insieme a quelle che mirano al sostegno della natalità, a una maggior equità generazionale e all’attrazione di forza lavoro qualificata.
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