UE (ANCORA) CONTRO TIKTOK: COSA È SUCCESSO IN ROMANIA E PERCHÈ LA COMMISSIONE AVVIA INDAGINE
Non bastavano gli scontri tra Usa e Cina e le procedure avviate da Bruxelles su presunte violazioni delle norme sui minori, la “guerra” internazionale tra Occidente e social cinese TikTok sfocia ora anche nelle Elezioni politiche: è notizia di oggi – informa l’ANSA Ue – che la Commissione Europea abbia aperto in procedimento formale contro TikTok per la sospetta violazione della legge europea (molto contestata) sui servizi digitali, la cosiddetta DSA. In poche parole, il social dei balletti video avrebbe collaborato attivamente nelle interferenze russe alle ultime Elezioni Presidenziali Romania 2024, da poco annullate dalla Corte Costituzionale di Bucarest proprio per presunti brogli e ingerenze filo-Mosca.
Occorre dunque leggere l’atto di accusa di Bruxelles contro TikTok come all’interno di un “disegno” ben più ampio che vede Europa e Russia in guerra (per ora solo politica) praticamente su tutto dopo l’invasione di Putin dell’est Ucraina. La vittoria del candidato filorusso Calin Georgescu – che avrebbe dovuto portare al ballottaggio contro la candidata di Centrodestra Elena Lasconi – è stata annullata dalla Corte rumena, scatenando proteste e scioperi ingenti di molti settori della popolazione davanti al dover ripetere ora il primo turno del voto. Non solo, l’Ue ha disposto controlli e verifiche in vista delle Elezioni a fine dicembre in Croazia e quelle ben più cruciali in Germania a fine febbraio 2025: il concetto è chiaro, la Commissione Ue non sembra fidarsi degli organi di controllo che pure da anni collaborano con le istituzioni europee e americane proprio per evitare eventuali ingerenze e diffusione di materiale come “fake news” o attacchi politici.
LE ACCUSE A TIKTOK E LA LEGGE DSA DELLA “DISCORDIA”: NUOVA GRANA IN COMMISSIONE UE
Secondo quanto anticipa ancora l’ANSA, l’indagine aperta su TikTok sarebbe emersa dopo informazioni ricevute dalla Commissione Ue dal Governo rumeno (sebbene evidente “parte in causa” in quanto forza di centrosinistra contro la destra filo-russa a cui è stata stoppata la vittoria alle urne, ndr) e dai rapporti di intelligence declassificati sia interni che fuori dalla Romania.
Le piattaforme social in tutta l’Ue vengono monitorate proprio in funzione del rispetto della DSA, con linee guida chiare che secondo Bruxelles potrebbero essere state non seguite da TikTok nel caso del voto rumeno. Sono in particolare le pubblicità politiche e i contenuti politici a pagamento sotto il controllo stretto ora degli organi preposti di verifica: una manipolazione su larga scala, anche se non coordinata da una singola “mente”, potrebbe sfociare dai contenuti che veicolano i video sul social cinese. Al netto di tempistiche che potrebbero non essere brevissime, nel corso dell’indagine a TikTok potrebbe essere richiesto di fornire documenti e dati già “congelati” lo scorso 5 dicembre 2024 su richiesta formale della stessa Commissione Ue.
«Non c’è un’attribuzione formale alla Russia, ma certamente c’è un manuale, in cui si possono vedere sullo sfondo aspetti molto noti di potenziali attori russi o di Paesi terzi», denunciano gli esperti della Commissione Ue dopo l’avvio dell’indagine contro TikTok, il quale decide però di replicare dopo che già diverse volte nel recente passato era stata accusata da amministrazione Usa, e la stessa europea, di violare i regolamenti imposti dalle leggi sui servii digitali. «Continuiamo a contrastare proattivamente queste sfide che riguardano l’intero settore. TikTok ha messo a disposizione alla Commissione Europea informazioni dettagliate», replica il portavoce di TikTok per l’Europa, come riportano le agenzie Ue. Al momento il rischio “ban” completo resta solo in America ma non è da escludersi la “minaccia” di uno stop anche temporaneo nel Vecchio Continente, qualora fosse verificata una “maglia larga” tenuta dal social network in merito ai contenuti riguardanti le Elezioni in Romania (e le prossime in Croazia e Germania, dato che l’ordine di verifica rimane preventivamente fissato a marzo 2025 così da costringere TikTok a consegnare tutti i dati in caso di future richieste).