RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI DURIGON
Claudio Durigon risponde alle critiche di Elsa Fornero alle scelte fatte dal Governo in tema di previdenza nella Legge di bilancio, spiegando che non si possono accettare lezioni da chi “con un pianto ci ha tolto sette anni di pensioni”. Il sottosegretario al Lavoro evidenzia poi che non c’è stato modo di inserire un nuovo semestre di silenzio-assenso per incentivare l’adesione alla previdenza complementare, ma il Governo continuerà a lavorare a questa misura. Intanto l’Inps ha aggiornato la sua app, che ora, grazie all’intelligenza artificiale, cercherà di offrire servizi sempre più personalizzati ai singoli utenti, che del resto hanno spesso esigenze diverse: da quelle dei giovani a quelle dei pensionati.
RIFORMA PENSIONI 2025, IL PROBLEMA DEL FISCAL DRAG
Il Presidente dell’Anp-Cia, Alessandro Del Carlo, evidenzia invece che nella Legge di bilancio sono previsti degli aumenti delle pensioni che appaiono insignificanti rispetto alla perdita del potere d’acquisto che gli assegni percepiti da chi è in quiescenza ha dovuto subire e che l’Inps ha quantificato nel 15,7%. Infine, Marco Leonardi, Luisa Loiacono, Leonzio Rizzo e Riccardo Secomandi, in un articolo pubblicato su lavoce.info, invitano il Governo a cominciare a sterilizzare il fiscal drag, che, complice la recente fiammata inflazionistica, ha penalizzato anche i pensionati tramite un aumento implicito e nascosto dell’Irpef. In che modo? Calcolando l’Irpef sulla base imponibile deflazionata e poi rivalutando l’imposta ai prezzi correnti.
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