I cibi che causano infiammazione possono aumentare il rischio dell’insorgere della demenza, una delle malattie mentali più diffuse al mondo, spesso e volentieri anticamera dell’Alzheimer. Lo scrive il Corriere della Sera attraverso il proprio sito web, citando un autorevole lavoro realizzato, fra gli altri, dall’istituto sull’Alzheimer di San Antonio, nonché dall’università di Boston, già pubblicato su Alzheimer’s & Dementia.
Il quotidiano di via Solferino sottolinea come il fatto che l’infiammazione sia associata ad un declino cognitivo e ai disturbi della memoria non è certo una novità, ma ciò che è nuovo è proprio l’aver quantificato il rischio di demenza, leggasi +84% un dato molto importante, di fatto una certezza che assumendo determinati cibi si rischia appunto di diventare “dementi”. Il risultato è giunto dopo aver analizzato una serie di diete e i vari nutrienti, e fra gli alimenti “vietati” sono stati individuati i noti grassi saturi, ma anche i carboidrati, di contro, quelli “buoni”, sono risultati le vitamine, le fibre e i grassi omega-3.
CIBI, INFIAMMAZIONE E DEMENZA: LO STUDIO SU 1.500 PERSONE
Lo studio è decisamente importante sia per l’autorevolezza degli autori, sia perchè sono stati presi in esame i dati di ben 13 anni di quasi 1.500 partecipanti con un’età di almeno 60 anni e che inizialmente non presentavano alcun segno di demenza. Sul totale degli “analizzati”, 246 hanno sviluppato demenza, fra cui 187 con l’Alzheimer, e coloro che avevano degli indicatori di maggiore infiammazione hanno ottenuto dei rischi di contrarre la demenza superiore, fino ad arrivare appunto al famoso 84 per cento di cui sopra, il punteggio massimo per quelle persone che si cibavano nella maniera più sbagliata in assoluto.
Il Corriere della Sera, a quel punto, ha segnalato una possibile dieta anti infiammatoria, che permetta di evitare di incappare in qualche grave problema di salute come ad esempio il diabete di tipo 2, ma anche l’osteoporosi, i tumori, problemi al cuore e via discorrendo, con gli scienziati che sono arrivati a definirla la “malattia del secolo”.
CIBI, INFIAMMAZIONE E DEMENZA: PERCHE’ FANNO MALE
Alla base di una infiammazione cronica vi sarebbe l’assenza o la carenza di fibre e antiossidanti e ciò andrebbe ad incidere sulla funzione del nostro intestino di fare da “barriera”. Se quindi vi siete allarmati leggendo queste righe, potreste mettere sulle vostre tavole, sempre che già non lo facciate, i cavoli, ma anche le cime di rapa, gli spinaci e le erbette, ma anche quei prodotti arancioni, gialli o rossi, come ad esempio peperoni e pomodori, l’olio extravergine, la frutta secca, quei pesci che sono ricchi di omega 3, come ad esempio le acciughe, le alici e le sardini, e infine anche caffè, te verde e gli infusi con le scorze di limone e di arancia.
Meglio evitare invece le bevande con molti zuccheri, i carboidrati raffinati, ma anche le carne molto processate, le proteine animali, la carne rossa, gli alimenti che vengono fritti e i cibi di produzione industriale.