BUONO SCUOLA PARITARIA: CRESCONO DETRAZIONI
Cresce il sostegno statale alle famiglie che affidano l’educazione dei propri figli alle scuole paritarie, perché il governo ha accolto l’ordine del giorno, presentato da Mara Carfagna, per istituire un buono scuola paritaria per l’iscrizione a questi istituti.
La misura, che prevede un sostegno concreto alle famiglie che optano per le scuole paritarie per i propri figli, perché si tratta di un aiuto per le rette e le spese, dovrebbe far crescere da 800 a mille euro il tetto delle detrazioni per le spese che si sostengono per frequentare queste scuole.
Il contributo per le scuole paritarie che accolgono alunni disabili, invece, è stato aumentato di 50 milioni di euro per l’anno prossimo e di 10 milioni di euro all’anno da quello successivo.
BUONO SCUOLA PARITARIA “PER UN SERVIZIO PUBBLICO”
Il buono scuola paritaria per le iscrizioni a questi istituti è sostenuto da Noi Moderati, non solo dal punto di vista della libertà della scelta educativa, ma anche per il fatto che si tratta di istituzioni che rappresentano a tutti gli effetti “un servizio pubblico” secondo Maurizio Lupi.
Il presidente di Noi Moderati, infatti, ha fatto notare come in alcune zone le scuole paritarie siano l’unica offerta educativa a disposizione delle famiglie, quindi scongiurare la loro chiusura è “interesse di tutti“. Ma si tratta anche di un investimento per il futuro del sistema formativo italiano.
BUONO SCUOLA PARITARIA: LE REAZIONI
Di parere diverso è M5s, che ha duramente criticato l’emendamento in questione, definendolo il simbolo di un beneficio per chi ha già le risorse economiche per pagarsi le rette per le scuole private. Invece, per Virginia Kaladich, a capo della Federazione di scuole cattoliche primarie e secondarie, si tratta di un segnale importante.
Al Fatto Quotidiano ha spiegato che il governo si è confermato aperto sul tema, perché in una fase di crisi che non ha precedenti per la scuola, legata anche al calo demografico, le famiglie vanno aiutate per scegliere liberamente dove educare i figli, quindi ha elogiato la scelta della premier Giorgia Meloni, anche riguardo l’aumento dei contributi per gli alunni disabili.
Soddisfatto anche Antonio Affinita, direttore del Moige, secondo cui il passo, seppur piccolo, è comunque importante per superare la “discriminazione economica” delle famiglie a basso reddito in merito alla scelta delle scuole per i propri figli. Il numero uno del Moige, come riportato dal Fatto, ha segnalato che però c’è ancora molto da fare per raggiungere un’effettiva parità nella scelta scolastica, possibile solo tramite il buono scuola universale.