RIFORMA PENSIONI 2025, I DATI DEL RGS
In base alla relazione tecnica della Ragioneria dello Stato che è allegata alla Legge di bilancio approvata dalla Camera (e che approderà al Senato per la votazione finale dopo Natale), la nuova misura di riforma delle pensioni che consente di utilizzare la rendita della previdenza complementare per raggiungere la soglia di importo dell’assegno necessaria per accedere al pensionamento anticipato a 64 anni per chi si trova nel sistema contributivo, l’anno prossimo verrà utilizzata solamente da 100 persone. Tra l’altro viene ricordato che occorrerà un decreto attuativo per renderla utilizzabile. Negli anni successivi, invece, si stima che si arriverà progressivamente a circa 600 utilizzatori effettivi della misura all’anno.
RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI DURIGON
In un articolo su Repubblica viene anche evidenziato che questa misura rischia di penalizzare chi ha avuto carriere discontinue. Senza dimenticare che la soglia dei 64 anni attualmente vigente potrebbe aumentare nei prossimi anni dato che è agganciata all’aspettativa di vita. Un altro dettaglio non irrilevante è che la soglia dell’importo dell’assegno verrà alzata da 3 a 3,2 volte il minimo (circa 1.710 euro) nel 2030, con uno “sconto” per le donne madri (2,8 per chi ha un figlio e 2,6 per chi ha due o più figli). Dalle pagine del quotidiano romano, però, il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, intervistato, difende il provvedimento, spiegando che si tratta di un cambiamento storico, un primo passo per collegare la previdenza complementare a quella obbligatoria.
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