In Francia nelle ultime giornate sono stati portati a termine due (o meglio, tre, ma ci arriveremo tra un attimo) arresti di altrettanti influencer algerini che avevano fatto dell’odio anti-francese il loro contenuto principale diffuso sui rispettivi canali TikTok che – ovviamente – in seguito agli arresti sono stati chiusi in via definitiva per limitare la circolazione dei già viralissimi contenuti: secondo alcuni media locali, oltre ad essere un modo per mettere a tacere delle voci che avrebbero potuto generare una vera e propria sommossa popolare, gli arresti potrebbero essere anche parte di una strategia messa in campo dalla Francia per cercare di riaprire i logorati canali comunicativi con il governo algerino che si erano bruscamente interrotti lo scorso luglio dopo la lunghissima parentesi coloniale.
Senza prodigarci in scomode ipotesi geopolitiche, vale la pena restare sull’attualità e sull’arresto dei due influencer algerini: il primo – posto in manette lo pochi giorni fa mentre cercava di lasciare il suolo francese – è Zazou Youcef noto online con l’appellativo di ‘zazouyoucef‘ e già finito sotto la lente della polizia francese dopo i disordini del 2023 per i quali fu condannato a 12 mesi di reclusione, oltre che per una serie di furti e piccoli reati che gli erano costati – ad aprile – un ordine di espulsione mai assolto; mentre nel frattempo sul suo profilo TikTok con 400mila follower sottolineava che “siamo in guerra” esortando i suoi connazionali ad imbracciare le armi contro chiunque in Francia manifestasse dissenso nei confronti dell’attuale governo algerino.
Chi è il secondo influencer algerino arrestato in Francia: i messaggi d’odio online di Ould Brahim Imad
Il secondo arresto – invece – è stato concluso poco più di 24 ore più tardi dalla polizia della Francia ed ha colpito il ‘collega’ di Youcef Ould Brahim Imad che online si faceva chiamare ‘imadtintin‘: ai suoi 70mila follower il 29enne algerino era solito rivolgere inviti simili a quelli dell’altro arrestato e – sempre in modo del tutto simile – era già noto alle autorità per alcuni precedenti penali legati soprattutto a piccoli furti e alla guida senza una regolare patente.
Le accuse mosse della autorità della Francia contro Brahim Imad sono di “minacce di morte” legate a “razza, etnia, nazione o religione” e nei suoi video emergono soprattutto messaggi nei quali invita i suoi follower a “bruciare, uccidere e stuprare” francesi ed algerini oppositori del governo di Algeri; mentre assieme a lui, nel corso della retata nella sua abitazione è stato arrestato – per ragioni non ancora chiare – anche il suo fratello gemello con il qualche condivideva l’appartamento.