CROSETTO SMENTISCE ACCORDI TRA GOVERNO E SPACEX, MA RILANCIA SULLA NECESSITÀ DEI SATELLITI STARLINK: COM’È LA SITUAZIONE ORA
Da un lato smentisce le ipotesi e gli attacchi delle opposizioni sul “caso SpaceX”, dall’altro lancia un segnale deciso all’Europa sul dossier satelliti. Il Ministro della Difesa Guido Crosetto, durante il question time in Parlamento – mentre, parallelamente, parte del Governo era impegnato a Ciampino per l’arrivo della giornalista Cecilia Sala appena liberata dall’Iran – ha risposto punto per punto alle polemiche sorte negli ultimi giorni dopo la missione in Florida della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Con la visita lampo da Trump e dal prossimo Segretario di Stato Rubio, la leader del Governo italiano ha affrontato diversi temi chiave nei rapporti Italia-USA, ma non ha siglato alcun accordo con la SpaceX di Elon Musk, come invece riportato da alcuni retroscena pubblicati sui quotidiani italiani e statunitensi. Oggi, alla Camera, il Ministro Crosetto ha chiarito la vicenda sollevata su SpaceX e sull’eventuale accordo tra il Governo italiano e i satelliti Starlink forniti dal patron di X e Tesla. Dopo la secca nota di Palazzo Chigi, Crosetto ha ribadito che «diversamente da quanto riportato da Bloomberg, la Difesa non ha approvato alcun accordo al riguardo». Tuttavia, ciò non esclude che un accordo possa essere preso in futuro, come già anticipato da Musk e dal vicepremier Matteo Salvini.
Crosetto ha spiegato che l’esercito italiano opera spesso per difendere gli interessi nazionali anche in contesti internazionali remoti, dove i servizi e le infrastrutture non sono sempre impeccabili. Da qui, la necessità di avere comunicazioni affidabili in scenari delicati: «La Difesa quasi obbligata a integrare le capacità con quelle fornite da satelliti in orbita bassa, che offrono maggiore continuità», una copertura effettiva migliore e anche una tempistica vantaggiosa. L’azienda di Musk – SpaceX, al centro di molte discussioni recenti e dopo un via libera sostanziale dell’Europa – è, secondo il Ministro, quella più attrezzata a fornire infrastrutture veloci, sicure e a basso costo: «È forse l’unica a farlo». D’altra parte, il progetto europeo Iris2, concorrente, non sarà operativo prima del 2030.
IL QUESTION TIME IN PARLAMENTO DEL MINISTRO CROSETTO: COSA HA DETTO SULLE SPESE NATO
Crosetto non ha escluso che in futuro si possano utilizzare servizi italiani con tecnologia nostrana. Tuttavia, ha sottolineato come al momento l’esercito italiano sia quasi obbligato a considerare i servizi offerti da Starlink, ipotizzando un eventuale accordo con SpaceX. Le valutazioni sono ancora in corso e nulla è stato siglato, ha garantito il Ministro, ricordando che l’ipotesi di spesa si aggira attorno agli 1,5 miliardi di euro per un contratto di almeno cinque anni. Si tratta di cifre vantaggiose, considerando i livelli di garanzia e sicurezza offerti.
L’intento di Crosetto è comunque di evidenziare come la scelta di SpaceX deriverebbe dalla mancanza di una concorrenza effettiva, senza escludere che, in futuro, si possano sviluppare soluzioni che garantiscano un maggiore coinvolgimento dell’Unione Europea e dell’Italia nei collegamenti satellitari per scopi di difesa e intelligence. Il Governo italiano punta a garantire la sicurezza nazionale e la tutela della privacy, ma allo stesso tempo invita la comunità internazionale a colmare il gap tecnologico rispetto a SpaceX.
Nel capitolo finale del question time, Crosetto ha commentato le recenti dichiarazioni del Presidente eletto Donald Trump in merito al possibile rialzo delle spese NATO fino al 5% del PIL. Secondo il Ministro della Difesa, è probabile che la soglia venga alzata dall’attuale 2% al 3%, ma un aumento fino al 5% appare difficile. Sarà comunque la prossima assemblea dell’Alleanza Atlantica a definire il tutto, poiché una simile decisione non può essere imposta da un singolo Stato membro. Crosetto ha poi ribadito che, da tempo, invita i partner europei a prendere sul serio il tema delle spese NATO: «Dico da tempo che non sarà più il 2% che già fatichiamo a raggiungere, ma sarà più del 2%. Non è una novità, lo ripeto da un anno e mezzo, mi dispiace aver avuto ragione». Trump, ha concluso Crosetto, segue una linea già emersa in Germania, Polonia e nei Paesi Baltici: le minacce globali e le crescenti tensioni internazionali rendono indispensabile un maggiore impegno per la prevenzione sul fronte NATO.