Si fa sempre più concreta e tangibile la possibilità che Donald Trump dopo il suo ingresso ufficiale alla Casa Bianca – il prossimo 20 gennaio – tra le primissime cose che farà lavorerà per imporre i più volte minacciati dazi sia agli alleati che agli avversari economici: a rendere più concreta questa possibilità ci sarebbe un’indiscrezione fatta circolare nelle ultime ore dalla CNN che avrebbe avuto modo di discutere di questi argomenti con almeno quattro fonti (ovviamente confidenziali ed anonime) vicinissime allo stesso Trump che ritengono probabile che il tycoon si appellerà alla legge chiamata International Economic Emergency Powers Act.
Di fatto con quella legge Trump dichiarerebbe l’emergenza economica nazionale e avrebbe dalla sua tutte le giustificazioni legali necessarie per imporre i tanto temuti dazi in modo del tutto arbitrario e senza apparenti limiti gestendo l’economia unilateralmente senza la necessità di passare dall’approvazione del Congresso: l’obiettivo dichiarato dallo stesso tycoon – d’altronde – è quello di riequilibrare la (a suo dire) martoriata economia statunitense, pesando soprattutto sulle tasche dei tanti paesi che dipendono in parte o completamente dalle esportazioni ed importazioni americane; mentre per ora non è chiara l’effettiva entità dei dazi e se questi colpiranno concretamente tutti i paesi che commerciano con gli USA.
Cosa dicono le fonti della CNN su Trump, i dazi e l’International Economic Emergency Powers Act
Sono almeno due le fonti vicine a Trump che hanno confermato l’ipotesi di appellarsi alla legge sull’emergenza nazionale, mentre una terza si è limitata a dire che “nulla è escluso” confessando che si sono già tenuti diversi dibattiti sul tema all’interno della neonata amministrazione statunitense e la quarta ha solamente ricordato che al presidente eletto l’International Economic Emergency Powers Act piace particolarmente proprio perché gli conferisce una libertà pressoché assoluta in tema economico che gli permette di scavalcare facilmente gli attuali regolamenti che limitano proprio l’imposizione delle tasse commerciali.
Sul tema – peraltro – è interessante notare che lo stesso Trump pochi giorni fa aveva bollato come “fake news” un’indiscrezione del Washington Post che aveva ipotizzato un’applicazione di tipo selettivo dei dazi, lasciando intendere procederà in modo molto più ampio nei confronti di tutti i partner commerciali; così come ricordiamo che lo stesso regolamento venne sfruttato già durante il suo primo mandato presidenziale per imporre tasse commerciali del 5% sulle importazioni dal Messico minacciando di portarle al 25% se non avessero limitato l’immigrazione clandestina.