CHI È GIOVANNI AMOROSO E COME È ARRIVATO ALLA PRESIDENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE
Appena poche ore dopo l’importante decisione assunta dalla Consulta sui referendum abrogativi, la Corte Costituzionale ha eletto questa mattina come nuovo Presidente Giovanni Amoroso, magistrato e giudice costituzionale in carica dall’ottobre 2017. Il risultato atteso dal plenum della Consulta in forma ridotta – mancano infatti ancora i 4 nomi che devono essere sostituiti dal Parlamento, da mesi “incagliato” per veti e controveti tra Governo e opposizioni – vede così salire dalla vicepresidenza al ruolo di guida per il magistrato esperto, classe 1949 originario di Mercato San Severino (Salerno).
Il primissimo atto voluto dal neo-Presidente Amoroso è stata la nomina dei propri due vicepresidenti, già presenti in Corte Costituzionale rispettivamente per nomina del Presidente Mattarella e per l’elezione in area Lega in Parlamento: si tratta di Francesco Viganò e Luca Antonini. Concretezza e rigore, le parole d’ordine “incarnate” dal giudice Giovanni Amoroso che potrà rimanere in carica alla guida della Consulta fino al 13 novembre 2026, quando scadranno i 9 anni canonici da giudice costituzionale in carica. Giovanni Amoroso, esperto di giustizia penale dopo la nomina a magistrato nel 1975 (ha lavorato alla Pretura di Bergamo), ha svolto svariati incarichi anche sul profilo di politiche del lavoro: il nuovo n.1 della Consulta è stato anche giudice della Cassazione, presidente dalla sezione Lavoro, oltre che direttore dell’Ufficio del Massimario e del Ruolo. Tra i vari incarichi elencati dal lungo profilo caricato sul sito della Corte Costituzionale, emergono anche ruoli di insegnamento presso l’Università di Macerata (come docente di diritto civile) e anche presso l’ateneo di Casamassima, come professore di diritto costituzionale.
PRIMO DISCORSO DA PRESIDENTE CONSULTA PER AMOROSO: “COSTITUZIONE, EUROPA E IMPEGNO ASSOLUTO”
Vicepresidente fino a ieri, ora nuovo Presidente della Corte Costituzionale, Giovanni Amoroso ha preso parola con i giornalisti dopo il plenum che lo ha eletto alla guida di Palazzo della Consulta fino a fine 2026. Sempre attendendo i nuovi 4 membri nell’organo di massima rappresentanza istituzionale del Paese, il neo-Presidente ha sottolineato le “stelle polari” della sua azione da giudice rappresentante della Carta Costituzionale.
Costituzione ed Unione Europa, le uniche due “bussole” indicate da Amoroso in conferenza stampa sono la “risposta” ad una possibile “programma” che intende approntare alla guida della Consulta: «Non ci sono linee programmatiche da esporre. La Corte è un organo profondamente collegiale». Per questo motivo, secondo Amoroso, l’unica vera questione chiave per la guida degli altri giudici costituzionali è l’impegno a preservare la Costituzione, così come l’inserimento dell’ordine giudico italiano all’interno di quello europeo, «l’UE è una stella polare» per l’Italia e per tutti gli altri Stati membri. Successore di Augusto Barbera alla guida della Corte, Giovanni Amoroso mantiene un “low profile” senza grandi proclami in questo inizio mandato, ribadendo il suo «impegno assoluto nello svolgimento di questo incarico» nel seguire l’articolo 54 della Costituzione (ovvero di osservare fedelmente la Carta della Repubblica).