Ancor prima che Donald Trump graziasse Enrique Tarrio, l’ex leader dei Proud Boys che era stato condannato a 22 anni di carcere per l’assalto a Capitol Hill del 2021, il gruppo di estrema destra e suprematista bianco si è preso parte della scena con una marcia per il nuovo presidente Usa. Infatti, nel giorno dell’insediamento del tycoon alla Casa Bianca sono stati visti marciare e cantare per le strade di Washington.
Questa è la prima marcia dei Proud Boys a Washington da quanto accaduto nel 2021. Il gruppo, che ha mostrato anche cartelli pro-Trump e anti-Antifa, sarebbe partito dalla Capital One Arena per dirigersi lungo F Street prima di disperdersi. Alcuni membri sono stati ripresi dal fotoreporter Marco Tavares di 7News mentre si scontravano con alcuni manifestanti. Le immagini mostrano un gruppo di persone vestite di nero e giallo che portano bandiere con la scritta “Proud Boys” in centro, camminando vicino alla Capital One Arena dove migliaia di persone attendevano l’arrivo di Trump.
Tra i vari cori si è sentito “Free our boys” (“Liberate i nostri ragazzi“), perché decine di leader, membri e collaboratori dei Proud Boys sono stati condannati e messi in prigione per l’attacco del 6 gennaio al Campidoglio. Alcuni hanno anche cantato “51° Stato“, un riferimento ai recenti commenti di Trump sulla volontà di annettere il Canada. Alcuni membri sono stati visti tenere in mano dei cartelli che segnalavano il loro sostegno al “potere bianco“, altri cantavano “siamo tornati” e alcuni tenevano un grande striscione che celebrava il nuovo presidente, con la scritta “Congratulazioni Presidente Trump“.
INSEDIAMENTO TRUMP, DAI PROUD BOYS AI COMUNISTI
Invece, due giorni prima dell’insediamento presidenziale di Donald Trump, migliaia di persone erano scese in piazza a Washington contro il “fascismo” del presidente eletto e le sue politiche, ritenendo che possa prendere di mira i diritti riproduttivi delle donne, le persone LGBT, i suoi ‘nemici’ politici, i migranti – soprattutto quelli di colore – e l’esistenza stessa delle persone trans. La manifestazione è stata chiamata la “Marcia del Popolo“, dove è stato mostrato un grande striscione: “La nostra libertà, il nostro futuro. Non torneremo indietro“. Più di 350 marce gemelle si sono svolte in città grandi come New York (cinque marce) e Chicago (almeno due) e una nel centro di Philadelphia.
I marciatori hanno anche protestato contro gli aiuti militari degli Stati Uniti a Israele: “Basta armi, basta guerra. Siamo per l’embargo sulle armi“. Invece, a Chicago i manifestanti sono scesi in strada per i diritti dei lavoratori. In strada i membri del Partito Comunista USA e della Lega dei Giovani Comunisti, che il giorno dell’insediamento di Trump hanno pubblicato anche un documento contro il presidente.
“Se avrà successo, le sue vittime saranno tutte le persone che lottano contro la discriminazione e tutte le persone che intendono difendere il diritto delle persone a guadagnare, imparare, vivere e amare. Verrà usato per ridurre ulteriormente la rete di sicurezza sociale, per attuare una dura repressione, per annullare ogni diritto democratico conquistato con la lotta negli ultimi 160 anni“, recita uno stralcio del documento.
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The American Communist Party takes note of the inauguration of the 47th president of the United States of America, Donald J. Trump.
The Party continues the course in championing the cause of American labor, everywhere raising to supremacy the interests of the working class. pic.twitter.com/kpuxKFDcPP
— American Communist Party (@ACPMain) January 21, 2025