Il burqa e il niqab sono ufficialmente vietati da ieri in Lombardia negli uffici pubblici. Come si legge sul sito del quotidiano Il Giornale, nella giornata di mercoledì 19 febbraio 2025 il consiglio regionale ha appunto approvato la mozione con oggetto il divieto del velo negli edifici pubblici così come nelle scuole. Il quotidiano fa notare che il divieto era già in essere ma è stato ulteriormente esteso, con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza del territorio.
Silvia Scurati, consigliere della regione Lombardia in quota Lega, ha spiegato che grazie alla mozione si potranno applicare in maniera più rigida le norme che sono già previste, sollecitando quindi il governo ad estendere il divieto del burqa e del niqab a tutte le scuole e a tutti gli edifici pubblici d’Italia. Secondo la stessa Scurati il velo viene imposto a donne e a bambine, situazione che non può essere “accettabile”.
DIVIETO DI BURQA IN LOMBARDIA: L’OBIETTIVO DELLA MOZIONE
Obiettivo della Lega è quello di garantire che tutte le studentesse minorenni crescano in totale libertà, in un “percorso di piena integrazione”. Per la consigliera regionale della Lega, l’Italia non deve più tollerare che quartieri e “ghetti” proliferino all’interno delle città, a cominciare da Milano, con costumi e regole che di fatto sono completamente l’opposto rispetto a quelle del mondo occidentale.
Situazioni che come fa notare il quotidiano Il Giornale non riguardano solo il capoluogo lombardo ma anche numerose molte altre città d’Italia, a cominciare ad esempio da Monfalcone, una delle cittadine che più ha fatto notizia nell’ultimo anno, alla luce dell’alta concentrazione di stranieri. Anche nel Comune in provincia di Gorizia si è deciso di introdurre il divieto di burqa e niqab alle studentesse, e la vicenda ha ovviamente creato non poche polemiche.
DIVIETO DI BURQA IN LOMBARDIA, LE PAROLE DI CORBETTA E LA RUSSA
Concorda con il pensiero di Silvia Scurati un altro consigliere di regione Lombardia, Alessandro Corbetta, secondo cui l’utilizzo del velo rappresenta una pratica che viola “i diritti fondamentali delle donne”, tenendo conto di quanto negli ultimi anni si ha lottato per far emancipare le donne. Per Corbetta utilizzare il velo non rappresenta una integrazione, ma è necessario che ogni individuo possa esprimere la propria identità in maniera libera, anche quindi scegliendo “come vestirsi”, e non attraverso “imposizioni retrograde” e lontane da quella che è la nostra cultura.
Infine le parole di Romano La Russa, assessore alla sicurezza di regione Lombardia, secondo cui la mozione approvata nella giornata di ieri, si tratta di una “discussione importante”, ricordando come sempre più spesso incontri donne e bambine che sono coperte e aggiungendo che una donna “deve essere libera di vestirsi come vuole”. Romano La Russa ci tiene comunque a precisare che l’obiettivo principale è quello dell’integrazione, e che nel contempo “nessuno vuole cancellare la cultura musulmana”. La decisione ha creato ovviamente polemiche con l’opposizione che respinge totalmente questa mozione.