BLINKEN SOTTO INDAGINE? L’INDISCREZIONE NON CONFERMATA
Da settimane sta rimbalzando sui social una notizia non verificata riguardo presunti intrecci tra la crisi politica in Romania e possibili pressioni americane. Nelle ultime ore l’account Daily Romania ha riportato una notizia, citando fonti di intelligence statunitensi non meglio precisate, secondo cui l’ex segretario di Stato Anthony Blinken sarebbe indagato per aver influenzato le autorità rumene ad annullare le elezioni. Il riferimento è al caso delle elezioni presidenziali annullate dalla Corte costituzionale per presunte interferenze russe.
La notizia rilanciata sui social in questi giorni parla di un’indagine che riguarderebbe Blinken e parla di un coinvolgimento del premier ad interim Marcel Ciolacu, dell’ex presidente Klaus Iohannis e dell’ex ministro degli Esteri Obodescu.
Queste voci in realtà circolano da febbraio, quando sul sito di The Diplomatic Affairs, un think tank con base a Ginevra, in Svizzera, ha riportato la notizia, citando sempre fonti di intelligence Usa, in base a cui Blinken e il suo assistente James O’Brien sarebbero “sotto inchiesta per potenziali connessioni con questo fiasco politico“.
COSA SAPPIAMO FINORA
Il think tank ha spiegato che i soggetti sopracitati avrebbero fatto “pressioni per influenzare le autorità rumene ad annullare le elezioni“, sollevando interrogativi sulla portata del coinvolgimento stranieri negli affari interni della Romania. L’articolo in questione contiene una notizia che non è però supportata da prove verificabili né quando è stato pubblicato, nel febbraio scorso, né successivamente.
Non solo non ci sono comunicati ufficiali, ma non sono neppure trapelati documenti. Al momento di certo c’è che le indagini sulle elezioni presidenziali sono condotte in Romania con il supporto dell’intelligence nazionale, quindi senza alcun riferimento a un ruolo investigativo diretto degli Stati Uniti.
Sicuramente gli americani, in quanto alleati NATO, hanno un interesse strategico nel mantenimento della stabilità romena, soprattutto per la sua posizione geografica, visto che è al confine con l’Ucraina, così come è plausibile che possano esserci collaborazioni a livello di intelligence, ma non c’è nulla al momento che suggerisca un’indagine formale.