Václav Havel nacque a Praga nel 1936. Scrittore e drammaturgo, è stato l'ultimo presidente della Cecoslovacchia ed il primo presidente della Repubblica Ceca. Dopo il liceo frequentò l'Università Tecnica Ceca di Praga fino al 1957. Dopo il servizio militare lavorò (1960) come macchinista in alcuni teatri di Praga, fra cui il Divadlo Na zábradlí, dove rappresentò alcune delle sue prime opere, e studiò drammaturgia per corrispondenza. Sull'onda della repressione seguita alla fine della Primavera di Praga nel 1968 fu bandito dal teatro e iniziò un'intensa attività politica, culminata con la pubblicazione del manifesto Charta 77. Il suo attivismo politico di dissidente gli costò cinque anni di prigione. È stato uno dei leader della cosiddetta Rivoluzione di Velluto del 1989, durante la quale fu arrestato di nuovo, il 28 ottobre. Il 29 dicembre 1989 fu eletto presidente dall'Assemblea Federale. Dopo le libere elezioni del 1990 mantenne la presidenza. Si batté per evitare la suddivisione della Cecoslovacchia in Repubblica Ceca e Slovacchia, e per non firmare gli atti di divisione della stessa rassegnò le dimissioni. Dopo la creazione della Repubblica Ceca, si candidò alla presidenza nelle elezioni del 26 gennaio 1993, risultando eletto. Fu rieletto nel 1998. È morto il 18 dicembre 2011.
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LETTURE/ Václav Havel: difendiamo il “mondo della vita”
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