Massimo D’Alema (Roma, 1949) ha conseguito la maturità classica e studiato filosofia alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Giornalista professionista, ha collaborato a “Città futura”, “Rinascita” e “l’Unità” di cui è stato direttore dal 1988 al 1990. Dal 1975 al 1980 è segretario nazionale della Fgci. È tra gli autori della “svolta” che, nel 1989, con Achille Occhetto, trasforma il Pci in Partito democratico della sinistra. Nel 1990 ne diviene coordinatore politico e nel 1994 è eletto segretario nazionale. Eletto per la prima volta alla Camera dei deputati nel 1987, è reletto nel 1994 e riconfermato nel 1996. Nel febbraio 1997 è eletto presidente della Commissione parlamentare per le riforme istituzionali, che il 4 novembre dello stesso anno ha trasmesso ai presidenti delle due Camere un progetto di legge costituzionale di revisione della parte seconda della Costituzione. Dall’ottobre 1998 all’aprile 2000 è per due volte presidente del Consiglio dei ministri. Nel 2000 è eletto presidente dei Democratici di sinistra e nel 2003 vicepresidente dell’Internazionale Socialista. Parlamentare europeo nel giugno 2004, il 9 aprile 2006 viene eletto deputato nella lista dell’Ulivo. È stato vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri del II governo Prodi (17 maggio 2006 - 8 maggio 2008). Deputato Pd fino al 2013, è stato presidente del Copasir. È presidente della Fondazione Italianieuropei.
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