Pavel Florenskij nasce presso Evlach, entro i confini dell’attuale Azerbaigian il 9 gennaio del 1882. Nel 1900 si reca a Mosca, dove oltre a compiere i propri studi presso la Facoltà di Matematica e subendo attivamente l’influenza di B.N. Bugaev segue anche i seminari di filosofia antica. Nel 1904 si iscrive alla Facoltà Teologica, nei pressi del monastero di San Sergio a Sergiev Posad.
Nel 1908, anno della morte del padre, consegue la Licenza in Teologia. Il 23 settembre è invitato a ricoprire la cattedra di Storia della Filosofia.
Da questo momento, grazie alla sua genialità matematica da una parte e alla sua profonda fede dall’altra, svolge una duplice attività: quella di teologo con pubblicazioni e lezioni universitarie; quella di scienziato: brevetta alcune invenzioni, dal 1927 al 1933 dirige il progetto dell’Enciclopedia Tecnica.
Il 26 febbraio del 1933 Florenskij viene arrestato e accusato di essere «controrivoluzionario», condannato a dieci anni di gulag e più tardi trasferito in un campo di prigionia presso le Isole Solovki, nel Mar Bianco, viene condannato a morte durante le «purghe» staliniane del 1937.
Dopo la caduta dell’Unione Sovietica, il fascicolo del KGB relativo al suo caso rivelò che Pavel Florenskij era stato fucilato l’8 dicembre del 1937, nei pressi di Leningrado.
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SCIENZAinATTO/ «Lezione» e «Lectio»
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