La nascita del Popolo della Libertà segna la svolta storica che tutto il Paese attendeva. Tre giornate di lavori per affermare la vocazione di questo partito: diventare motore di una grande stagione per l’Italia. Una stagione nuova che vede nel popolo e nelle sue speranze il futuro dell’Italia e nella libertà l’unica garanzia di una vera democraticità.



Non è una novità, allora, se in un tempo ricco di sfide (dalla crisi economica ai grandi temi etici) il Pdl sceglie di puntare sull’Unione europea, rivendicando con forza la fiducia nell’Europa e nel rapporto di mutuo scambio tra i Paesi membri.

Il pensiero di chi aderisce al Popolo delle Libertà è espresso nella Carta dei Valori che rappresenta la base fondativa di questa grande formazione politica. All’interno di molti passaggi di questo documento programmatico sono raccolte le idee in cui si riconoscono la maggioranza degli italiani. Sono i valori che stanno a cuore alla grande famiglia politica del Partito Popolare Europeo: la dignità della persona, la libertà, la responsabilità, l’eguaglianza, la giustizia, la legalità, la solidarietà e la sussidiarietà. Questi sono gli ideali comuni alle grandi democrazie occidentali, fondate sul pluralismo democratico, sullo Stato di diritto, sulla non discriminazione, sulla tolleranza, sulla proprietà privata, sull’economia sociale di mercato.



Così si spiega il richiamo alla grande tradizione popolare di don Luigi Sturzo e del suo erede Alcide De Gasperi lanciata dal leader indiscusso di questa nuova formazione politica, Silvio Berlusconi. Nel 90° anniversario del suo celebre appello agli “uomini liberi e forti” il sacerdote siciliano resta ancora un modello perché ebbe la straordinaria intuizione di dare vita al Partito popolare italiano, da cui il Pdl trae origine perché, pur essendo una formazione moderna, non rinnega la propria tradizione.

Significativa è stata quindi la presenza al Congresso del presidente del Ppe, Wilfried Martens, che ha rimarcato, durante il suo intervento, il legame con il Pdl. Martens ha affermato che il Pdl è «un partito che si riconosce nei valori della grande famiglia politica dei popolari europei» che si ancora alla migliore tradizione che riconosce la dignità della persona, la libertà, la giustizia, l’uguaglianza, la democrazia. Il Pdl per il presidente del Ppe «non è che la sintesi di partiti i cui deputati si riconoscono nella storia della democrazia cristiana una grande forza democratica italiana», in «un cammino comune fatto di valori e battaglie politiche combattute insieme». Il Pdl, rifuggendo per sua natura posizioni euroscettice e nazionalistiche,ha «la capacità straordinaria di unire forze che avrebbero potuto seguire percorsi diversi».



Dello stesso tono anche l’intervento di Joseph Daul, Presidente del gruppo PPE-DE al Parlamento europeo che si è detto impressionato dalle coraggiose riforme intraprese dal governo guidato dal presidente Silvio Berlusconi. «Nella crisi che viviamo oggi, e che dobbiamo superare – ha aggiunto – il nostro successo non passerà attraverso scelte settarie o attraverso l’egoismo, ma bensì attraverso la capacità d’ascolto dell’altro e la capacità di compromesso. Il partito del quale ho il piacere di condividere con voi la nascita, ne sono sicuro, sarà caratterizzato da questa capacità di comprensione reciproca». Questo permetterà a un paese come l’Italia, prima a credere nell’Europa perché è stata tra gli Stati fondatori, di conciliare armoniosamente ciò che deriva dal patrimonio dei nostri valori e ciò che verrà dal mondo di domani, cioè l’innovazione.

Si legge a conclusione della Carta dei Valori: «Il Pdl si richiama dunque alla più grande forza politica europea, il Partito dei Popoli europei (PPE), e con essa condivide un’idea spirituale dell’Europa l’idea dei padri fondatori, che è all’origine stessa dell’Europa. Abbiamo un lungo cammino davanti a noi. Un cammino di impegno civile, in cui diritti e doveri si ricongiungono come facce di una stessa medaglia». È per questa idea di Europa che noi dobbiamo impegnarci, è in questa Europa che noi vogliamo credere. Un Europa in cui l’Italia ora può contare davvero.