Che cosa conta per te? È la domanda che più frequentemente ho rivolto alle persone che ho incontrato sul mio cammino. Questo è anche l’interrogativo che ho posto in primo luogo a me stesso di fronte all’ormai imminente appuntamento elettorale del 6 e 7 giugno. La risposta è stata sempre la stessa: dare forma all’Europa che abbiamo nel cuore. L’Europa ha un’appartenenza. È il frutto del progetto dei padri fondatori Adenauer, De Gasperi e Schumann ed è il luogo in cui ognuno di noi è chiamato a esprimere se stesso e a dare il proprio contributo per il bene comune.



Nel mio impegno istituzionale mi sono reso conto sempre di più che lo scopo del mio lavoro è legato al compimento della mia umanità e alle sue esigenze, prima ancora che agli esiti delle iniziative politiche. È per questo motivo che nell’ultima legislatura per più di trecento volte ho preso iniziativa e ho garantito la mia presenza nell’ambito del mio impegno politico. Perché credo che rappresentare gli interessi e la volontà del popolo significa “esserci” davvero e fare di tutto per migliorare le cose.



Per fare tutto questo al meglio ho cercato di stare vicino alla gente e ascoltare ciò che i cittadini avevano da dirmi. È per questa ragione che, con lo stesso entusiasmo con cui dieci anni fa ho scelto di intraprendere questa avventura che mi sento ancora oggi chiamato a portarla avanti. Un lungo percorso che ormai dura da dieci lunghi anni e allo stesso tempo che ha dato vita a incontri mai formali o ripetitivi.

Sono state sempre occasioni per fare esperienza con la vita vissuta e di sorprendermi scoprendo ogni volta come in ogni realtà sia presente una ricchezza senza prezzo. Ogni tessera di questo grande puzzle ci parla della storia di qualcuno, della nostra storia che è fatta di piccole e grandi sfide quotidiane. È lo specchio di questo nostro Paese. La scuola, i figli, la famiglia, il lavoro, il fare impresa, ci raccontano il nostro sforzo a fare del nostro meglio per portare una testimonianza laddove siamo chiamati a impegnarci ogni giorno.



Difesa della vita

Sono tante le realtà associative che fondano la loro opera sulla promozione della dignità della persona. Penso ai Centri di Aiuto alla vita, ai Movimenti, alle Onlus che si fanno strenui difensori della vita in tutte le sue forme, dal concepimento al suo termine naturale. Ma penso anche ai padiglioni dei nostri ospedali dove il personale medico accudisce i malati con amore, assiste la famiglia nella consapevolezza che la persona vada difesa proprio quando è più debole e sofferente.

La sussidiarietà di fronte alla crisi economica

La crisi ha colpito l’Europa con una violenza senza precedenti. Eppure, non ci siamo dati per vinti. Lo testimoniano le micro, piccole e medie imprese che sono il motore della nostra economia e che, pur avendo risentito delle difficoltà economiche, hanno creduto nella possibilità di ripresa. Lo dimostrano anche le cooperative e le Banche di credito cooperativo: reti virtuose che danno fiducia alle persone. L’Europa deve premiare questi sforzi e stare vicino ai cittadini, affidandosi non al potere delle banche o dei governi, ma alla creatività della persona.

Il dialogo

Ciò che ci unisce è più forte di ciò che ci divide. Di fronte a un’Europa dove non solo i cittadini dei Ventisette possono circolare liberamente, ma dove ogni giorno assistiamo all’arrivo di migliaia di persone provenienti dal Sud del mondo è necessaria una politica comune per far fronte all’emergenza immigrazione e al tema sicurezza, perché paesi come l’Italia, Cipro, Malta o la Spagna non possono farcela da soli.

L’educazione

Guardando alle scuole e le università, nell’attuale momento storico, di fronte ai problemi dettati dall’emergenza educativa, sentiamo crescere il senso di responsabilità che ci porta a desiderare per i nostri figli un sistema che li prepari davvero ad affrontare le sfide del futuro. È con questo spirito di iniziativa che l’Europa deve risollevarsi dalla crisi che sta vivendo. Il cuore della battaglia è esattamente questo, riaffermare con chiarezza l’Europa che vogliamo, l’Europa della famiglia, della cultura, dell’educazione. Una società che metta realmente al centro la persona.

L’Europa

Credo fermamente che l’Europa sia una realtà concreta già in atto, una realtà per cui vale la pena battersi per ridare ad una generazione le ragioni per mettere su casa, per mettere su famiglia, per mettere al mondo dei figli, per combattere la perdita delle proprie radici e della propria identità.