Cari lettori,
Voler fare un giornale di approfondimento sul web non è un’impresa facile. Per quanto l’informazione online si stia sempre più affermando, almeno nell’immaginario collettivo ciò che va in rete ha il pregio di essere continuamente aggiornato, ma anche il “difetto” di essere su uno schermo. Diciamolo, perché in fondo un po’ lo pensiamo tutti: l’informazione sul web è considerata ancora il parente povero di quella su carta. Perché va bene leggere un articolo online, ma avere una pagina stampata, davanti agli occhi, è un’altra cosa. Sarà davvero così?
Noi crediamo di no. Ecco perché un anno fa abbiamo lanciato il giornale che state leggendo. Chi ci ha seguito fin dall’inizio avrà notato la differenza che passa tra i primi “sussidiari” e quello di oggi. Lasciamo giudicare a voi, sapendo che siete esigenti e che quel che si fa non è mai abbastanza. Non è mai abbastanza perché l’attualità è una miniera inesauribile di fatti. Noi abbiamo pensato fin dall’inizio che per orientarsi in un mondo globalizzato servisse una bussola più che una maggiore quantità di informazioni. Oggi le notizie sono diventate una commodity e ogni lettore sa dove andarle a cercare. Ci interessa proporre una selezione di notizie, commentate ogni giorno con contributi originali o interviste di esperti, giornalisti, ricercatori, intellettuali, politici, uomini di Chiesa o, semplicemente, testimoni di fatti avvenuti. Sapendo, naturalmente, che ogni scelta è limitata, ma non per questo arbitraria. Ci guida, infatti, la curiosità e la passione per tutto ciò che di vero, di bello, di buono e di giusto c’è nella realtà.
Il nostro scopo – e l’abbiamo detto da subito – è di fare, sì, informazione d’approfondimento, ma non per questo “d’élite”. Vogliamo essere uno strumento popolare, diffuso, esattamente come popolare è il web. State tranquilli, non costruiamo nessun “network” che abbia scopi di riforma o veicoli teorie incomprensibili ai più. Nemmeno siamo gli apologeti di una buona causa, religiosa, culturale o politica. Ecco perché abbiamo messo allo stesso tavolo persone di convinzioni culturali, politiche e religiose diverse se non opposte, e che interagiscono alla pari con voi lettori, accettando la sfida di comprendere, in un punto di vista particolare, un pezzetto di verità.
Non sappiamo in quanti leggono l’articolo di un determinato giornale cartaceo. Nessuno lo sa, in fondo. Noi invece lo sappiamo del nostro. Ecco perché diciamo a tutti i nostri lettori 720 mila volte grazie. Tanti ringraziamenti quanti sono gli utenti unici che abbiamo raggiunto nel solo mese di maggio (10 volte quelli del maggio 2008) e che hanno generato oltre 1 milione e 200 mila visite negli ultimi 30 giorni. E negli ultimi giorni del mese abbiamo avuto, quotidianamente, più di 90mila lettori. E questi contatti – altro aspetto importante – sono arrivati da ben 170 Paesi. Se condividiamo tutto con i nostri lettori, che sempre più numerosi commentano gli articoli, ci sembra giusto allora condividere con loro anche questi dati.
Continua a crescere il numero di collaboratori e intervistati, che sono ormai più di 900. Abbiamo parlato di tutto ciò che interessa la vita della persona e della società, dal caso Englaro al terremoto in Abruzzo, dalla crisi finanziaria alle vicende di Alitalia e Fiat, dalla riforma della giustizia ai viaggi del Papa in Africa e Terra Santa, dai temi dell’educazione a quelli della cronaca politica. Elezioni europee comprese, di cui nessuno – ma lo avrete notato da soli – sta dicendo nulla.
Quello che abbiamo fatto finora, naturalmente, non ci basta; e se questo può tranquillizzarvi, stiamo già studiando come cambiare, in meglio, il giornale. Saremo grati a tutti coloro che ci diranno come la pensano. Ancora 720mila volte grazie, e continuate a seguirci.