Come ha osservato Nate Silver in The New York Times Magazine, degli ultimi otto presidenti solo Jimmy Carter e George H.W. Bush non sono stati rieletti per un secondo mandato. Si pensava perciò che anche il presidente Obama sarebbe riuscito a risollevarsi dalla crisi di mezza legislatura per poi vincere la rielezione nel 2012. Ma “l’Estate del Recupero” non c’è stata e Obama ha affrontato il dibattito sul tetto al debito pubblico in modo “così modesto” che perfino alcuni suoi fan si chiedono se sarà rieletto.
Improvvisamente, “Obama è passato da favorito, sia pur di poco, a vincere la rielezione allo stato di probabile perdente”. Il destino del presidente, dice il guru delle statistiche del Times, dipenderà principalmente da tre fattori: il tasso di consenso, la situazione economica e il candidato che gli opporranno i Repubblicani. 
Modificando queste variabili, i risultati cambiano “in modo significativo”. Ecco le previsioni di Silver basate sui dati attuali:
1. Se Mitt Romney è il candidato repubblicano e l’economia continua a non migliorare, Obama perde. I presidenti uscenti sono favoriti quando l’economia è forte e l’oppositore è su posizioni estremiste. Perciò, correre contro un personaggio relativamente moderato come Romney e nel mezzo di una profonda recessione è decisamente il peggior scenario che possa capitare a Obama. In queste condizioni, afferma Silver, Obama avrebbe solo il 17% di probabilità di vincere e a Obama, per aver successo nella corsa, servirebbe una sorta di “sorpresa di ottobre”. 
2. Se il candidato repubblicano è Romney e l’economia migliora, Obama potrebbe probabilmente vincere. “Obama sarebbe in una condizione decisamente migliore se potesse presentarsi con un caso di economia in miglioramento” dice Silver. Ma anche se il Pil americano aumentasse al ritmo del 4% prima dell’Election Day, Obama sarebbe favorito solo 60 a 40 contro Romney. Tenendo conto di tutti gli eventi economici che possono accadere da qui a un anno, Romney è favorito rispetto a Obama. Questo è il modello che più preoccupa la Casa Bianca.

3. Se il GOP candida Rick Perry e l’economia migliora, Obama vince. Il presidente “ha margini di errore molto più ampi” nei confronti di un repubblicano come il governatore del Texas Rick Perry, molto più a destra di Romney. Perciò, con un’economia in ripresa e contro Perry, il presidente uscente è vicino alla certezza di successo, con l’83% di probabilità di vincere, secondo il modello statistico di Silver. “Ma Obama potrebbe ancora perdere se apparisse non in contatto con la realtà”.
4. Se il candidato repubblicano è Perry e l’economia ristagna, Obama, probabilmente, perde. Il “caso più interessante” dice Silver è il confronto tra Obama e Perry in una situazione economica in peggioramento. In questo caso, Obama parte sfavorito, ma di stretta misura, e ha quindi, secondo Silver. una possibilità  concreta (41%), di vincere, il che farebbe della corsa in queste condizioni “il caso più lampante nella storia americana di un partito che butta via un’elezione che avrebbe avuto tutto il diritto di vincere”.
Non so come giudicare questa analisi, ma mi sembra che rifletta gli umori della nazione; per esempio, vedo che i miei amici progressisti sono realmente preoccupati. Per il momento, l’unica conclusione è questa: manca un anno e, quindi, può ancora succedere di tutto.