Carissimi amici del Sussidiario,
in dieci anni i finanziamenti alla scuola sono diminuiti del 93%, le scuole statali come del resto quelle paritarie boccheggiano paurosamente incagliate a riva, incapaci di prendere il largo. La situazione è di una gravità estrema, l’educazione va avanti con entusiasmo insopprimibile, ma bisogna dire come stanno le cose nella scuola, a che bassi livelli siamo giunti!
Bisogna dirlo che un insegnante se vuole andare a vedere una cosa bella fuori porta deve pagarsela, se vuole fare un progetto europeo e invitare dei partners stranieri nella sua città deve accollarsi le spese di ospitalità, se si ferma a lavorare al pomeriggio lo fa a puro titolo di volontariato. E bisogna dire che in queste inaccettabili condizioni vi sono tanti e tanti insegnanti che continuano a dare la vita per i loro studenti. Una cosa grande di fronte alla quale ancor più irresponsabile è il comportamento di una politica che chiude gli occhi e non degna la scuola di quella attenzione cui ha diritto il bisogno educativo, sempre più incalzante. Oggi non c’è più né autonomia né parità, la scuola è alla deriva, abbandonata da una politica insensibile al grido di senso che sale dai banchi e dalle cattedre, all’esigenza di significato che la conoscenza apre ad ogni livello.
C’è solo l’aula, le lavagne più o meno luminose, i libri di testo per chi riesce ad acquistarli, i banchi e le cattedre, c’è solo questo e per chi entra in classe portando la sua passione di vita, questo basta!
E totalmente basta, non c’è bisogno di niente di più per educare, per vivere l’ora di lezione come un’avventura di slancio verso l’orizzonte di senso cui ogni cuore anela. Questo basta e per questo grida ancor di più alla contraddizione di una politica che non investendo sull’educazione di fatto tende a limitare la libertà!
E’ lotta, lotta dura per conquistare la libertà che autonomia e parità ci avevano promesso!
Gianni Mereghetti
Insegnante